La presidente della Camera Boldrini a Librino: "Ricominciare dalle periferie"

La visita della presidente della Camera che ha evidenziato il coraggio e l'impegno di diverse realtà associative

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La presidente della Camera Laura Boldrini continua il suo viaggio nelle periferie italiane e questa mattina si è recata nel quartiere Librino di Catania.

La visita ha avuto inizio poco prima delle 11, dal campo San Teodoro Liberato, dove ha incontrato la squadra di rugby dei Briganti, sia maschile che femminile, ha visitato i locali della Club House Peppe Cunsolo sede della Librineria, e gli orti sociali annessi alla struttura gestiti dai volontari del quartiere. Una lunga visita, protrattasi per circa un’ora, e durante la quale la presidente.

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Ad accompagnare la presidente della Camera dei Deputati, che ha fortemente voluto l’incontro con I Briganti e lo ha reso l’evento principale della giornata, vi era l’assessore a Librino Rosario D’Agata insieme al prefetto di Catania Silvana Riccio. Assente nella prima parte della visita nel grande quartiere popolare il Sindaco di Catania Enzo Bianco, che non ha partecipato alla prima parte della visita per “altri impegni istituzionali” – la posa della “prima pietra per la riqualificazione del Bastione degli Infetti -, e ha atteso Boldrini alla “Torre Leone”, più nota come “palazzo di cemento”, nel quale sono iniziati recentemente i lavori di ristrutturazione. La visita si è conclusa, intorno alle 13.40, dopo un incontro formale all’interno della Masseria Moncada, sede dell’istituto comprensivo Fontanarossa, dove la presidente Boldrini ha ascoltato gli interventi delle associazioni Talità Kum, Musicainsieme Librino, Amici del Cuore e Piattaforma per Librino.

La presidente si è complimentata per la realtà rugbystica e per il lavoro di recupero svolto perché “i problemi dei quartieri si risolvono con i cittadini in prima linea magari dialogando con le amministrazioni ma producendo i cambiamenti dal basso così come fanno i Briganti”. La realtà rugbystica del quartiere, che ha iniziato l’attività al campo con una occupazione, è stata lodata quale esempio di modello di recupero – sociale, sportivo e culturale – di una intera zona per anni abbondanata a sé stesso e spesso paradigma di disagio sociale. Boldrini, incontrando le giovani volontarie che gestiscono la biblioteca popolare “Librineria” e le giovani giocatrici di rugby della squadra ha definito l’impegno di chi si occupa del quartiere “politico”.

“Le cose possono cambiare anche se ci sono difficoltà – ha proseguito la presidente – e chi si rimbocca le maniche dimostra che ci può essere un altro modello. La disuguaglianza del nostro paese ha anche il volto del Sud ma ciò non ci autorizza a lasciar perdere. Anzi, al contrario, da queste periferie bisogna ricominciare”.

Nel corso delle numerose interviste concesse alla stampa, Boldrini ha anche parlato della recente indagine della magistratura di Trapani che ha coinvolto l’ormai ex sottosegretario Simona Vicari e il presidente della Regione Rosario Crocetta la Boldrini ha affermato che “la corruzione riguarda tutto il paese non solo la politica. Ma il politico che ha avuto il mandato dai cittadini è più colpevole. E vorrei ringraziare i cittadini che denunciano come accaduto nel caso di Trapani”. Prima di salutare i Briganti, Boldrini ha anche invitato i rappresentanti delle associazioni a visitare la Camera dei Deputati.

Recatasi, accompagnata dal sindaco Enzo Bianco, al palazzo di cemento, la presidente ha affermato che “le periferie non devono essere luoghi appannaggio di qualcuno, in particolare della criminalità, ma dello Stato e di tutti”. Le ha fatto eco il primo cittadino di Catania, che ha aggiunto “la nostra più grande vittoria è stata sgomberare questo palazzo, che era sede di illegalità, di armi, droga e prostituzione”. Il sindaco Enzo Bianco ha poi spiegato che “lo sgombero e la riqualificazione del palazzo sono stati una grande vittoria della mia amministrazione“.

Fuori dal palazzo un capannello di giovani del quartiere osservava l’insolito dispiegamento di forze dell’ordine e autorità. “Non sapevamo nulla della visita, nessuno ha detto nulla a riguardo, nemmeno nel giornale“, ha affermato uno dei ragazzi. Per Francesco Marano, esperto del sindaco per le politiche del decentramento e rapporti con il Consiglio Comunale e altre istituzioni, non c’è stato però nessun intoppo, ma solo una macchina organizzativa avviatasi troppo tardi “abbiamo avuto dei contatti molto intensi con la segreteria della presidente Boldrini fino a ieri“, afferma. L’evento è stato comunque pubblicizzato tramite l’ufficio stampa della Camera dei Deputati.

Laura Boldrini ed Enzo Bianco alla scuola Fontanarossa
Laura Boldrini ed Enzo Bianco alla scuola Fontanarossa

La visita istituzionale si è conclusa nella masseria Moncada, all’interno dell’istituto Fontanarossa, nel quale Boldrini è stata accolta dai giovani musicisti di Musicainsieme Librino. “La musica – ha affermato Loredana Caltabiano, presidente dell’associazione -, insegna ai ragazzi come stare nella Società, ad ascoltare ed essere ascoltati“.

Giuliana Gianino ha invece raccontato dei dieci anni del Centro Talità Kum da lei fondato “siamo nati proprio accanto al palazzo di cemento che lei oggi ha visitato, e negli anni l’ostilità iniziale di chi ci ha visti come un corpo estraneo nel contesto si è trasformata in partecipazione attiva. Siamo entrati nelle vite delle persone, anche di quelle di molti ragazzi oggi cresciuti che hanno formato una famiglia o che sono riusciti a intraprendere un percorso scolastico con profitto“, ha affermato Gianino. Ultimo intervento quello di Sara Fagone, responsabile Cgil periferi, che ha parlato a nome della Piattaforma Librino, primo esperimento di “rete” tra le associazioni nel quartiere nato undici anni fa. “Abbiamo fatto negli anni molti studi insieme ad associazioni e abitanti, coadiuvatati dalle facoltà di scienze Politiche e Ingegneria e Urbanistica dell’Università di Catania, per elaborare un progetto di riqualificazione che duri negli anni, oltre le singole amministrazioni, e lo abbiamo chiamato “piattaforma per Librino”. Fagone ha quindi consegnato copia del documento alla presidente Boldrini.

Nel suo intervento finale alla scuola Fontanarossa Boldrini ha infine ricordato i dati Istat che vedono un forte divario tra Nord e Sud del Paese. “La disuguaglianza è il volto del sud. Fa male leggere i dati Istat è una presa di atto che ci deve i durare a fare di più. Disoccupazione giovanile al 57.2 per cento. Solo il 31 per cento donne solo lavora al sud in Europa la media è più del 60. Il 50 per cento popolazione a rischio povertà. Famiglie che non riescono ad assicurarsi pasti adeguati sono troppe arrivano al 50 per cento in Sicilia. Capite quindi perché sono qui oggi: perché non possiamo ignorare questa realtà. E siccome non possiamo ignorarla la difesa del paese parte di qui. Nessuno è condannato all’irrilevanza, e lo dico soprattutto alle donne. Rimboccandosi le maniche nessun risultato è precluso“, ha concluso la presidente della Camera dei Deputati

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