Sabato 20 maggio, mentre la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini visitava il Campo San Teodoro, il palazzo di cemento e la scuola Fontanarossa, nella struttura educativa di villa Fazio, che si trova sempre nel quartiere Librino, si teneva un incontro dal titolo “insieme per gli spazi di legalità”. Un incontro che, vista la presenza della Terza carica dello Stato, è stato in larga parte “ignorato” secondo Edoardo Barbarossa, presidente della Fondazione Ebbene che della struttura si occupa ormai da 4 anni. Anche perché a ignorare l’incontro con la Boldrini erano gli stessi gestori di villa Fazio. “Purtroppo nessuno ci ha informato che ci sarebbe stato un incontro con le associazioni, sapevamo della visita della Boldrini solo per sentito dire“, afferma Barbarossa, che il 20 maggio ha accolto nella struttura, resa fruibile dopo anni di abbandono e degrado tramite un bando con fondi Pisu con a capo la Fondazione Ebbene, un gruppo di marines della base di Sigonella che hanno dato una mano a fare manutenzione straordinaria della struttura.
“Chi ha scelto le associazioni da invitare? Quando è stato comunicato? Noi lavoriamo tutti i giorni anche con l’istituto Fontanarossa che ha ospitato l’incontro ma perché il Comune ci ignora?“, si sfoga Barbarossa, che tiene a sottolineare come “non è una critica al lavoro fatto dai Briganti rugby e dalle altre associazioni, sono felice che la Boldrini sia andata da loro. Ma qui si sta creando un isolamento nei nostri confronti, e mi duole dirlo credo sia dovuto alla gestione, e non al lavoro che continuiamo a fare ogni giorno in continuità“, spiega il presidente della Fondazione Ebbene.
E secondo quanto riferito della struttura, che comprende 3 campi da gioco, grandi spazi all’aperto e gli spazi coperti della masseria ristrutturata, usufruiscono al momento “decine di ragazzi del quartiere, ma anche associazioni che hanno sede a Librino come Mary Poppins, Vivi in Energia che fa lezioni di zumba, il Centro Astalli che ha un centro per minori stranieri qui vicino. E poi il centro di formazione Eris, le scuole San Giorgio e Fontanarossa. Ma formalmente – spiega ancora Barbarossa –, il bene villa Fazio non ci è stato riassegnato. La giunta ha delibato un atto a riguardo, ma manca il corrispondente atto amministrativo che ci consenta di lavorare. Questo aspetto burocratico ci impedisce di accedere a contributi che consentano un ulteriore rafforzamento delle attività – già tantissime – che oggi realizziamo (ed è così da 2 anni) unicamente con le nostre risorse, quelle di tutte le associazioni che si impegnano dentro Villa Fazio e i tantissimi volontari”.
Un Comune che sembra “ignorare villa Fazio” anche per un importante evento: la commemorazione dell’omicidio di Giovanni Falcone, avvenuto il 23 maggio di 25 anni fa, una iniziativa proposta per il terzo anno consecutivo e chiamata “Capaci di Crescere”. “Abbiamo informato il Comune dell’iniziativa con programma completo lo scorso aprile, e abbiamo invitato il sindaco ed altre autorità. Ci è stato risposto – afferma Barbarossa -, dall’assessore a Librino Rosario D’Agata che non sarebbe stato fatto nulla ufficialmente da parte del Comune. Ma poi il Comune ha annunciato di aver organizzato negli stesso orari un “seminario di riflessione” per il 25 anni di Capaci. Con il risultato che autorità che ci avevano garantito la propria presenza come il prefetto di Catania Silvana Riccio, hanno dovuto disdire l’impegno. Sarà comunque un grande evento – conclude il presidente della Fondazione Ebbene -, perché ci saranno comunque un migliaio di ragazzi da scuole di buona parte della Sicilia orientale, da Siracusa e dal messinese anche. Oltre che le scuole del territorio che collaborano con noi”.