Commemorato Giovanni Falcone nell'aula bunker dell'Ucciardone

ceramica Falcone e Borsellino di Giuseppe Gerbino
Pannello in ceramica realizzato da Giuseppe Gerbino
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Centinaia di studenti arrivati da tutta Italia, esponenti delle istituzioni – dal presidente della Repubblica al presidente del Senato al ministro dell’Interno – , magistrati, forze dell’ordine stanno commemorando nell’aula bunker dell’Ucciardone, in cui si celebrò il primo maxi processo alla mafia, Giovanni Falcone, ucciso a Capaci il 23 maggio di 25 anni fa.

Sul palco si alternano testimoni della vita e del lavoro di Falcone, come i magistrati del pool istruzione Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello, che ricordano l’importanza del metodo investigativo introdotto e dal magistrato, Giancarlo Caselli, che venne a Palermo nel ’93, negli anni caldi delle stragi di mafia, e gli attuali protagonisti della lotta a Cosa nostra come il capo della Dna Franco Roberti.

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Nel bunker sono presenti anche familiari delle vittime di mafia: Alfredo Morvillo, fratello della moglie di Falcone e Vincenzo Agostino, padre di Nino, poliziotto assassinato da Cosa nostra. Le testimonianze si succedono alle immagini della vita di Falcone e alle interviste che il magistrato rilasciò. Mentre da Capaci, in collegamento tv, Pina Montinaro e Rosaria Costa ricordano il sacrificio dei loro mariti, Antonio Montinaro e Vito Schifani, morti mentre scortavano il magistrato.

“Abbiamo pagato un prezzo altissimo – ha detto Montinaro – ma tanto in questi anni è cambiato e le teste alzate dei siciliani di oggi ci fanno dire che tutto questo ha avuto un senso”.

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