A Partinico da più di un mese gli agricoltori costretti a trasportare l’acqua con i bidoni per irrigare i campi. L’acqua della Diga Jato, in particolare quella dei lotti di sollevamento, che hanno bisogno dell’energia elettrica per attivare i motori, non arriva. Al punto di accesso per la distribuzione dell’acqua nelle campagne da un mese rispondono che sono i corso lavori per riparare i guasti elettrici e sostituire i pezzi mancanti e che tutto a giorni dovrebbe essere pronto.
A denunciare la grave situazione dell’irrigamento dei campi nella zona dello Jato, ormai al collasso per l’assenza di piogge, sono Cgil, Cisl e la Confederazione italiana agricoltori, che hanno scritto una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici.
Cracolici ha risposto oggi che “saranno riparati i guasti che riguardano l’erogazione della corrente elettrica e le pompe, entro la metà della prossima settimana, torneranno in funzione”.
Cgil, Cisl e Cia hanno raccolto l’allarme giunto soprattutto da tanti giovani imprenditori che hanno in corso progetti in attesa di finanziamento. Senz’acqua, l’attività intrapresa è a rischio.
“Ci sono tanti giovani agricoltori che hanno sostenuto diverse spese per l’aratura e la sistemazione dei campi, per l’acquisto e la piantumazione, e che sono costretti ad irrigare trasportando l’acqua con bidoni. Purtroppo – scrivono Giuseppe Gagliano, Cgil Partinico, Pietro Galati, Cisl Partinico e Nino Cossentino, della Cia – quello che era il sogno di Danilo Dolci, di trasformare questo territorio in un grande centro di produzione agricola, grazie alla possibilità di disporre dell’acqua, sembra essere tramontato, sia a causa delle condizioni di un impianto che negli anni è diventato fatiscente, con perdite enormi, sia per il dirottamento di buona parte dell’acqua della diga al potabilizzatore e quindi ai bisogni della città di Palermo”