Riqualificare la Sicilia: con "sisma bonus" ed "eco bonus" un sogno divenuto realtà

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PALERMO – Riqualificare il patrimonio immobiliare siciliano a condizioni di assoluto favore, recuperando un gap decennale rispetto ad altre regioni d’Italia e valorizzando l’aspetto – ma sopratutto la sicurezza – delle nostre città. Sembra un sogno ad occhi aperti e invece è la concretissima proposta lanciata da CNA ed Ecipa Sicilia, insieme alla società Harley&Dikkinson Finance, con il progetto “Riqualifichiamo la Sicilia”.

Attraverso lo studio di una norma varata dal Governo nazionale e perfezionata con la Finanziaria 2018, le associazioni hanno sviluppato una vera e propria “filiera del credito” tale da ammortizzare gran parte della spesa per i cittadini, garantendo al contempo alle imprese la certezza del pagamento per i lavori aggiudicati.

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Tutt’altro che un sogno, assicura ai microfoni di Hashtag Sicilia Pippo Glorioso, direttore dell’Ecipa e dirigente regionale della CNA, artefice del progetto. “In Italia vi sono circa 20 milioni di immobili, costruiti tra gli anni Sessanta e Ottanta, che hanno necessità di un intervento – dice Glorioso – Sia dal punto di vista strutturale che della riqualificazione urbanistica”.

Nella maggior parte dei casi, per ragioni “fisiologiche” dovute al tempo e all’utilizzo. Ma anche per l’impiego, da parte di alcuni costruttori, di cemento impoverito o sabbia negli impasti, con ovvie conseguenze sulla tenuta degli edifici. Senza considerare, poi, la necessità di un rammendo della parte prospettica, la cosiddetta “facciata”, nella maggior parte degli stabili della fascia evidenziata.

Per tutto questi interventi il Governo nazionale ha concepito un intervento spalmato su cinque anni (2017-2021) per consentire a condomini e cittadini di riqualificare gli edifici con un credito d’imposta che si muove su due direttrici.

“La prima, detta ‘sisma-bonus’,  riguarda l’aspetto strutturale e arriva all’85% di credito d’imposta  – spiega Glorioso – la seconda, detta ‘eco bonus’, riguarda l’efficientamento energetico e va dal 70 al 75%, in base alle classi energetiche abbattute dall’intervento. Un fatto di grande rilevanza, poiché a fronte di una spesa 100 si ha la possibilità di recuperare 70, 75 o addirittura 85 in dieci anni. Ovvero scaricare 10 quote a partire dal 10 marzo di ogni anno”.

Queste le agevolazioni poste in essere dallo Stato. Ed è qui che i consulenti della CNA – forti dell’esperienza di un’organizzazione che associa 30.000 aziende in Sicilia, di cui una buona fetta nel settore dell’edilizia, dell’impiantistica e della serramentistica – hanno sviluppato il loro progetto.

“Sulla scorta della nostra esperienza come CNA – prosegue Glorioso – abbiamo creato un rapporto importante con uno dei primi gruppi operanti in Italia nell’ambito dell’efficientamento energetico, legato anche ai condomini. Ovvero la società Harley&Dikkinson, che rappresenta tra il 60 e il 70% del mercato della riqualificazione condominiale in Italia. Un’azienda leader, con la quale abbiamo ragionato per mettere l’impresa e i condomini nelle condizioni di risolvere il problema del pagamento finale. Con l’attualizzazione del credito d’imposta di cui sopra”.

Come? “Lo Stato dice che il cittadino ha la possibilità di negoziare il credito in 10 anni – continua Glorioso – 5 in caso di ‘sisma bonus’. Noi facciamo diventare questo credito certo, liquido, compensabile ed esigibile. Attraverso un sistema di cartolarizzazione a partire dall’anno in cui si inizia a realizzare l’intervento”.

Un intervento reso possibile dalla stessa norma, che prevede una no-tax area di 8000 euro annui, al di sotto della quale è possibile negoziare il credito con banche e intermediari finanziari. Oltre la soglia, invece, il cittadino ha la possibilità di cedere il credito direttamente all’impresa che realizza l’intervento nell’edificio.

Risultato? Uno strumento di finanza strutturata – cucita sulle necessità del cittadino – che attualizza il credito in tempi certi, cedendolo ad una società-veicolo che acquisisce i crediti d’imposta che domani potranno essere rinegoziati. “In parole povere noi abbiamo creato una filiera del credito – dice con soddisfazione Glorioso – Rendendo ancora più fruibile l’intervento. Ognuno per la propria parte ha un ruolo e può recuperare in tempi rapidi questo credito”.

Per il cittadino medio, tuttavia, provvedere a pagare il 30, il 25 ma anche soltanto il 15% di un intervento cospicuo potrebbe rappresentare un problema. Ed è qui che le associazioni di categoria sono intervenute per garantire ulteriori risorse e garanzie.

“Ci siamo posti anche questo problema – dice il dirigente della CNA – Occorre dare la possibilità al condomino che realizza l’intervento di avere un accesso al credito. Con un costo minimale – per la parte non coperta dal credito d’imposta – attraverso un ammortamento in cinque anni. Di fatto abbiamo chiuso l’operazione. L’impresa nel momento in cui accetta di realizzare l’opera ha la certezza di recuperare le somme legate all’intervento stesso”.

Questa la proposta delle associazioni di categoria, con la collaborazione di un’azienda leader nel settore della riqualificazione dei condomini. Un circolo virtuoso Stato-cittadino-impresa con l’obbiettivo di far ripartire l’edilizia in Italia e soprattutto in Sicilia, creando sviluppo e occupazione. “La nostra mission è quella di contribuire al rilancio dell’economia nel nostro Paese – conclude Glorioso – e in particolare in Sicilia. La CNA con le sue ramificazioni rappresenta tutti gli attori che partecipano all’opera”.

Hashtag Sicilia continuerà a seguire un progetto di enorme potenziale per la nostra Isola. In un secondo focus vedremo alcuni esempi pratici di agevolazione – nelle due varianti, “sisma-bonus” ed “eco-bonus” – con il dettaglio di ulteriori misure poste in essere per la tutela del cittadino e delle imprese coinvolti nella riqualificazione. Affinché i lettori possano comprendere – ed eventualmente usufruire – di questa utile misura.

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