Dal “performance bond” al “fondo di garanzia”: così riqualificare gli immobili diventa un affare

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PALERMO – Riqualificare il patrimonio immobiliare siciliano a prezzi di favore e con garanzie complete per cittadini e imprese. E’ l’ambizioso progetto lanciato da CNA ed Ecipa Sicilia, in collaborazione con la società Harley&Dikkinson Finance, sulla scorta di una legge varata dal governo nazionale e perfezionata con la Finanziaria 2018 volta a favorire l’adeguamento strutturale e quello energetico degli edifici siciliani, con tutte le conseguenze del caso sul piano della vivibilità e del potenziale turistico dell’isola.

Ad illustrare il progetto, nel primo focus di Hashtag Sicilia, è stato Pippo Glorioso, direttore dell’Ecipa e dirigente della CNA. Che torna a spiegare ai nostri lettori ulteriori agevolazioni previste dal piano fornendo al contempo due esempi pratici di intervento, secondo le direttrici previste di “sisma bonus” ed “eco bonus”.

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Non vi è parte della Sicilia, ad esclusione di alcune aree nell’agrigentino e nel nisseno, che non sia zona sismica – ricorda al nostro giornale il dirigente della CNA – Anche per questo, l’ultima Finanziaria dà la possibilità di unificare ‘sisma bonus’ (96.000 euro) ed ‘eco bonus’ (40.000 euro). Unificando i due interventi, il cittadino ha a disposizione circa 136.000 euro per riqualificare il proprio immobile. Cifra che può essere moltiplicata per il numero di unità immobiliari possedute da un singolo condomino”.

In sostanza, il proprietario di 10 appartamenti siti nello stesso stabile potrebbe contare su una cifra superiore al milione di euro per realizzare l’intervento. E nel caso in cui gli altri condomini si oppongano alla realizzazione dei lavori, questo stanziamento andrebbe perduto? Niente affatto: “Riguardo ai singoli proprietari – dice Glorioso – soltanto per quanto riguarda l’efficientamento energetico ci sarà la possibilità di avere il 65% di credito d’imposta, sempre in 10 anni. Siamo in attesa che l’Agenzia delle Entrate stabilisca le modalità di cessione. L’intervento dovrebbe valere per alcuni tipi di opere, le superfici opache, gli utilizzatori termo-idraulici e così via”.

Non restano escluse dal piano di Ecipa e CNA nemmeno le nuove forme di edilizia residenziale sociale: “Stiamo valutando di adattare il progetto al social-housingcontinua Glorioso – per sfruttare questa nuova modalità di approccio al mercato immobiliare anche in Sicilia”.

Proprio l’edilizia sociale e popolare, del resto, si pone come target di riferimento degli interventi di riqualificazione previsti dal progetto: “Pensiamo ai benefici che un intervento simile porterebbe a quartieri come Librino a Catania o lo Zen a Palermo – prosegue l’esponente della CNA – La misura dà la possibilità anche ai condomini gestiti dall’IACP di accedere a questi interventi. Il tutto con una copertura finanziaria di 110 miliardi di euro da qui al 2021. Una cifra importantissima”.

Ma come funzionerebbe concretamente l’intervento? “Prendiamo il caso di un edificio a Palermo – dice Glorioso – Ci siamo trovati in presenza di un condominio con 60 unità immobiliari, con lavori per 6.000.000 di euro. Con ‘sisma bonus’ ed ‘eco bonus’ siamo riusciti a coprire quasi tutto l’intervento, con una quota di 1,4 milioni a carico dei condomini. Una cifra che divisa tra gli appartamenti e trasformata in rate diventa abbordabilissima. In questo caso, essendo una zona residenziale i condomini hanno provveduto autonomamente. Ma la somma avrebbe potuto essere finanziata accedendo alle cartolarizzazioni di cui sopra”.

Ma c’è di più. Spiega Glorioso: “Oltre alla cessione del credito d’imposta e alla sua monetizzazione, che fa fronte ad una parte dei costi, per la parte restante è stato sviluppato il cosiddetto ‘credito condominio’. A prescindere dunque dai requisiti del singolo condomino, se la pratica viene presentata dal condominio sarà quest’ultimo a fornire le garanzie“. Come? Attraverso un’istruttoria dei pagamenti delle quote millesimali ed una certificazione del capo-condomino sull’assenza di morosi. “Ma quand’anche vi fossero, unicum rispetto alla virtuosità del condominio – assicura il dirigente della CNA – sono stati sviluppati gli strumenti per intervenire”.

Esistono poi altri due strumenti messi a punto per garantire la piena fruibilità dell’intervento. Si tratta del ‘performance bond’ e del ‘fondo di garanzia’. Il primo garantisce al singolo condomino il recupero della differenza tra ciò che è stato promesso in termini di risparmio in bolletta e ciò che effettivamente si è ottenuto. Per esempio, se è stato promesso un risparmio del 30%, e in realtà si ottiene il 20%, lo “spread” sarà coperta dal performance bond. “Chi investe sul proprio appartamento – riassume Glorioso – oltre ad un aumento di valore dovuto al cambio di classe energetica inizia a risparmiare da subito attraverso le utenze”.

Il fondo di garanzia viene garantito dalle imprese e va a coprire l’ipotesi in cui subentrino per il condomino dei disagi che portino ad una riduzione della sua capacità di spesa. In questi casi il fondo di garanzia liquida le rate che il condomino non può sostenere rifinanziandole in cinque anni. “Una parte del fondo, poi, è stato concepito a fondo perduto – conclude l’esponente della CNA – ideato per le famiglie cui venga a mancare definiitivamente la fonte di reddito, ad esempio per morte del capo famiglia. Per ogni criticità, anche la più triste, abbiamo pensato ad una soluzione”.

Per facilitare ulteriormente la comprensione e l’utilizzo del progetto, le associazioni di categoria e la società Harley&Dikkinson hanno lanciato in rete il portale “WikiBuilding” – www.wikibuilding.it – attraverso ily quale cittadini e imprese avranno la possibilità di approcciare le agevolazioni attraverso spiegazioni e preventivi online.

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