CATANIA – “Il presidente Musumeci non vede l’ora che io me ne vada. Non sarò più assessore ai Beni culturali. Hanno deciso loro che me ne devo andare, non ho scelto io”. Alza i toni il critico d’arte Vittorio Sgarbi, annunciando l’addio alla Giunta regionale dopo il lungo tira e molla dei giorni scorsi sulla rinuncia alle deleghe. Un tema, quello della permanenza in carica di Sgarbi, che ha acceso un ampio dibattito dentro e fuori l’isola. Una petizione online per chiedere al Presidente della Regione di rimuovere l’Assessore, complici le numerose performance televisione delle ultime settimane, ha raccolto oltre 40.000 firme. Sempre nei giorni scorsi il Movimento Cinque Stelle aveva annunciato una mozione di censura all’Ars contro il critico d’arte. Iniziative che non avevano ancora sortito alcun effetto, a parte alcune indiscrezioni su presunte dimissioni messe nero su bianco dalla Conferenza dei Capigruppo di Palazzo dei Normanni ma subito smentite dall’interessato.
Oggi il nuovo – l’ultimo? – capitolo della soap opera di Sgarbi Assessore regionale. Durante la presentazione della mostra “Antonello incontra Laurana” a Palermo, il critico d’arte Ga confermato il proprio addio alla Giunta non senza criticare il governatore. “La sgradevolezza nei confronti di un grande professionista quale io sono si manifesta continuamente – ha detto Sgarbi, che come Assessore non aveva partecipato al ritiro di Giunta voluto da Musumeci sulle Madonie – Oltretutto, se me ne fossi andato tre giorni fa questa mostra sarebbe rimasta orfana, così come quella a palazzo Riso che inaugureremo presto”. Affermazioni alle quali il Presidente della Regione non ha ancora voluto replicare. Con le dimissioni di Sgarbi si apre adesso la partita della sostituzione. Non priva di interrogativi, con il posto in Giunta dovrebbe toccare a Forza Italia ma che potrebbe andare anche ad un indipendente. Una scelta che potrebbe cambiare gli equilibri già delicati della coalizione che lo scorso 5 novembre ha portato Musumeci a Palazzo d’Orléans.