SICILIA – “Da tre mesi, Crias e Ircac non erogano più finanziamenti alle imprese artigiane e Coop siciliane, con un danno alle imprese, già provate dalla crisi, e all’economia siciliana. Da una delibera di giunta dello scorso 9 febbraio, a firma dell’assessore al Bilancio Gaetano Armao, in continuità con il governo Crocetta, risulta che le attività di Ircac e Crias, che si occupano di erogare finanziamenti alle aziende, sono ferme”. Lo rendono noto il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri e la deputata regionale del M5S Angela Foti. “Il problema – affermano – risiederebbe nel fatto che, in sede di individuazione degli enti, aziende e società da far rientrare nel Gruppo Pubblica Amministrazione da ricomprendere nel Bilancio consolidato, si sia proceduto alla separazione tra i Fondi a gestione separata di Crias e Ircac – definiti come organismi strumentali e passati sotto il controllo del dipartimento delle Attività produttive – e gli stessi soggetti erogatori, definiti come enti strumentali”. “Da ciò viene fuori che entrambi gli istituti – continuano – non possono erogare finanziamenti, se prima non si adeguano alle disposizioni indicate dal decreto legislativo 118 del 2011, che riguarda l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di Regioni, enti locali e dei loro organismi, cosa che ha di fatto reso impossibile sia l’erogazione a sportello dei finanziamenti che le spese ordinarie (luce, acqua, telefono). E per quanto riguarda la Crias, dal prossimo mese di aprile, anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti”. Per il M5S “si tratta di un modus operandi schizofrenico, che ha avuto l’effetto di congelare le pratiche in lavorazione per la concessione dei finanziamenti alle imprese artigiane”. “Dal carteggio che abbiamo esaminato – aggiungono Cancelleri e Foti – sembrerebbe emergere chiaramente la volontà di sopprimere i due istituti, cosa che, fra l’altro, troverebbe riscontro nei documenti contabili, che ancora il Governo non ha trasmesso all’Ars, dato che nella finanziaria 2018 risulta inserita una norma soppressiva di Ircac e Crias”. “Se quanto denunciamo, fosse confermato, il Governo – sottolineano – dimostrerebbe di agire in modo unilaterale, antidemocratico, omettendo un passaggio con le parti sociali e una discussione nelle commissioni di merito”.
“Troviamo, non solo, assurdo – concludono – ipotizzare una ‘liquidazione’ last minute di questi due enti strategici, ma persino surreale farlo prima ancora di costituire all’Ars la commissione di indagine su Ircac, Crias e Irfis, chiesta e ottenuta dal M5S, che ha presentato un ordine del giorno, dopo lo scandalo Ircac, per fare luce sulle modalità di erogazione dei finanziamenti e sulla quale il Parlamento regionale si è pronunciato, votando a favore”.
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