SICILIA – “Se, come sembra, l’Assessore Armao ha presentato un emendamento che ribadisce la volontà di realizzare il super IRFIS, seppur passando attraverso una inutile ed irritante soluzione intermedia che vede la fusione di CRIAS ed IRCAC, significherà che non esistono più i presupposti di fiducia che devono caratterizzare i rapporti con le parti imprenditoriali. Nello spirito di leale collaborazione con il Governo, senza pregiudizievoli opposizioni, avevamo infatti sostenuto la possibilità di un accorpamento tra IRCAC e CRIAS con lo scopo di preservare il credito agevolato. Ed avevamo avuto più di una assicurazione che non si sarebbe riproposto in questa fase il disegno dell’unico polo creditizio, che inevitabilmente avrebbe le caratteristiche di istituto bancario sottoposto alle regole di Basilea, cioè sancirebbe l’impossibilità di accesso al credito per decine e decine di migliaia di piccole imprese artigiane e cooperative. Constatare adesso l’esistenza di questo emendamento azzera quindi il confronto, pregiudica ogni nostra possibile apertura e ci spinge a ritenere che il sistema debba rimanere cosi com’è.”.
È questa la presa di posizione dei rappresentanti regionali dell’Alleanza delle Cooperative – l’organismo costituito da AGCI, CONFCOOPERATIVE e LEGACOOP, le tre maggiori sigle del movimento cooperativo che rappresentano in Sicilia oltre 5.000 cooperative, 300.000 soci, 70.000 addetti e 3,5 miliardi di fatturato annuo – di fronte all’emendamento che prevede la fusione di IRCAC e CRIAS ma la rende strumentale alla realizzazione, entro 8 mesi, del Polo unico bancario che si chiamerebbe IFIS..
“Pertanto – continua la nota dell’ACI – annunziamo fin d’ora la nostra netta opposizione ad un disegno del quale non si comprendono le vere ragioni, che non ha un presupposto progettuale chiaro e leggibile e che non mostra né gli obiettivi che dovrebbe raggiungere né le modalità con le quali dovrebbe operare. Spiegheremo alla nostra base associativa come, malgrado le aperture concrete che avevamo fatto, che avrebbero salvaguardato il credito agevolato pur realizzando un progetto di semplificazione e razionalizzazione, si intenda invece, con inspiegabile pervicacia, azzerare l’unica possibilità di accesso al credito agevolato. Se permane l’emendamento Armao le condizioni per questo percorso vengono oggettivamente a mancare. E conseguentemente sarà meglio azzerare qualunque previsione di modifica dell’attuale situazione.”.