Trecastagni sciolto per mafia, il sindaco Barbagallo: "Consiglio e Giunta hanno agito con rigore e trasparenza"

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TRECASTAGNI (CATANIA) – C’è anche la città di Trecastagni, undicimila abitanti in provincia di Catania, tra i Comuni sciolti per mafia dal Governo. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi oggi a Roma.

“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Trecastagni (CT), Surbo (LE), San Gregorio d’Ippona (VV) e Briatico (VV), in ragione delle riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata”.

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Lo scioglimento del Comune etneo era nell’aria da alcuni giorni. Da quando i commissari della Prefettura avevano concluso l’ispezione inviando i risultati al Ministero dell’Interno. Lo scioglimento arriverebbe a seguito dell’inchiesta “Gorgoni” della DIA di Catania, che nei mesi scorsi aveva portato alla luce un sistema di gestione illecita dei rifiuti coinvolgendo due dipendenti comunali di Trecastagni. Il Comune, retto dall’ex deputato europeo del Partito Democratico Giovanni Barbagallo, è tra i ventitré della Provincia di Catania chiamati al voto alle Amministrative del prossimo 10 giugno.

LA NOTA DEL SINDACO – “Con riferimento al comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, riguardante lo scioglimento del consiglio comunale di Trecastagni ‘per ingerenza da parte della criminalità organizzata’, desideriamo sottolineare che la Giunta e il Consiglio Comunale hanno sempre operato con rigore morale e trasparenza”. Lo scrive in una nota il primo cittadino di Trecastagni Giovanni Barbagallo, commentando lo scioglimento del Comune etneo disposto nelle scorse ore dal Governo.

“Nessun componente degli organi elettivi è coinvolto nella cosiddetta inchiesta giudiziaria ‘Gorgoni’ – prosegue la nota del primo cittadino – Abbiamo svolto un servizio alla città senza mai pensare al potere personale o a quello economico. Il nostro impegno è stato finalizzato esclusivamente a compiere il bene nella verità e nella giustizia. Abbiamo eliminato gli sprechi e le clientele e non c’è mai stata nessuna distrazione nei confronti della cultura della legalità”

“Abbiamo piena fiducia nel lavoro della Magistratura, del Prefetto, del Ministro dell’Interno e di tutte le forze dell’ordine – conclude Barbagallo – ma valuteremo l’opportunità di fare ricorso per salvaguardare l’immagine e il buon nome della nostra città”.

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