Si allarga l'inchiesta Montante: indagati l'ex Presidente Crocetta e gli ex Assessori Vancheri e Lo Bello

Rosario Crocetta
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CALTANISSETTA – Si allarga l’inchiesta “Double Face” che due giorni fa ha portato all’arresto dell’ex Presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, insieme ad altre cinque persone, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. La Procura di Caltanissetta guidata dal Procuratore Gaetano Paci ha inviato nelle scorse ore nove inviti di comparizione nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di finanziamento illecito e concorso in associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.

Come nella prima tranche dell’indagine, escono nomi pesanti. Oltre a Montante, ci sono l’ex Presidente della Regione Rosario Crocetta, insieme agli ex assessori regionali alle Attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello e all’ex commissario dell’Irap Maria Grazia Brandara. Secondo i magistrati, queste nomine sarebbero avvenute in cambio di finanziamenti illeciti alle campagne elettorali del governatore – si parla di un milione di euro per le Regionali 2012, vinte dall’ex sindaco di Gela – da parte della rete di Montante. Che avrebbe ricevuto a sua volta contributi, finanziamenti e altre utilità da parte delle indagate.

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Ma la vicenda nasconderebbe anche l’ombra di un ricatto. Nell’avviso di garanzia notificato a Crocetta, infatti, si parla anche di un filmato a luci rosse con protagonista il governatore, che il Presidente di Sicindustria avrebbe utilizzato per ricattare il presidente, impedendone la diffusione. Accuse dalle quali l’ex governatore si è detto estraneo. “Mi dipingono come una porno star, come se fossi Rocco Siffredi – ha detto Crocetta all’ANSA – Ma dov’è questo video? La verità è che non esiste, è una bufala come al solito per denigrare la mia omosessualità. E’ falso come falsa è stata la notizia dell’intercettazione in cui avrei sentito le frasi contro Lucia Borsellino”.

Per quanto riguarda i rapporti con Sicindustria, sul governatore ha parlato di un “accordo politico” alla luce del sole. “E’ vero, nel 2012 ho fatto l’accordo politico con Confindustria, con l’associazione che stava combattendo contro la mafia – ha detto ancora Crocetta – Persino Claudio Fava dichiarò all’epoca che in Sicilia bisognava fare alleanze con Antonello Montante e Ivan Lo Bello impegnati nella lotta al racket delle estorsioni, battaglia sostenuta anche da ministri e magistrati. E io mi fermo lì, quello che è successo dopo non può essere utilizzato per gettare fango su scelte prese in un determinato periodo storico”.

“E’ reato fare alleanze politiche con Confindustria? – ha attaccato ancora l’ex Presidente della Regione – E come la mettiamo allora con i ministri espressione del mondo industriale nei governi a Roma?”. Nel nuovo filone d’indagine risultano indagati anche gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, presidente di Sicindustria, Rosario Amarù, presidente di Sicindustria Centro Sicilia, Carmelo Turco, delegato ai rapporti con le industrie petrolchimiche di Sicindustria, e Totò Navarra. Sarebbero stati loro, secondo i magistrati, a finanziare illecitamente la campagna elettorale di Crocetta versando 200.000 a testa insieme allo stesso Montante.

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