Catania, pesca e agricoltura uniscono le forze con Fedagripesca Confcooperative Sicilia

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CATANIA – Si è svolta stamattina all’hotel Parco degli Aragonesi di Catania l’assemblea regionale di Fedagripesca Confcooperative Sicilia. Presenti i vertici regionali del movimento cooperativo e i rappresentanti dei settori agricoltura e pesca. Un momento importante di confronto e dialogo, tra due asset dell’economia regionale la cui sinergia è fondamentale per la ripartenza economica dell’isola. Proprio per questo Fedagri e Federcoopesca hanno scelto di unire le forze per affrontare insieme le battaglie che riguardano i rispettivi settori.
“Abbiamo messo insieme in modo molto responsabile due federazioni che fanno parte della stessa famiglia – ha detto ai microfoni di Hashtag Sicilia Nino Accetta, eletto presidente della nascente federazione – parlare insieme di agricoltura e pesca è quanto di più naturale possa avvenire. Ritengo che a livello politico lo stare insieme ci rafforzi e ci dia maggiori strumenti per relazionarci con le Istituzioni, a livello regionale con l’Assessore Edgardo Bandiera e a livello nazionale con il nuovo ministro”.
“Per quanto riguarda la pesca, la federazione ha dovuto confrontarsi con vincoli comunitari che ci mettono in ginocchio – ha proseguito Accetta – Mi riferisco in particolare alla pesca del tonno e del pesce spada, che nelle nostre zone sono fondamentali. Pensiamo ad Acireale, Aci Trezza, Stazzo, marinerie particolarmente legate a questa pesca che si sarebbero aspettate una considerazione diversa da parte delle Istituzioni. Invece l’ultima ripartizione del tonno, che ci vincola ancora per un triennio, ha di fatto rappresentato un handicap per questi territori”.
Da qui la necessità di rilanciare l’azione di FedagriPesca: “Come federazione profonderemo il massimo impegno perché non si pregiudichino dei settori già abbondantemente in ginocchio – conclude Accetta – Il catanese, il messinese e il palermitano, come il resto del territorio regionale, vivono di agricoltura e pesca. Ci affiancheremo ai pescatori e agli operatori agricoli e faremo di tutto per evitare ulteriori mortificazioni”.
“Per la prima volta assistiamo alla riunificazione del settore agroalimentare con quello della pesca – ha detto Gaetano Mancini, Presidente di Confcooperative Sicilia – dando luogo ad un’unica federazione del cibo che avrà il compito di sviluppare una progettualità adeguata. Alla politica chiediamo di scrivere le regole per il mercato. Starà poi al mondo produttivo sviluppare politiche adeguate per costruire percorsi imprenditoriali di crescita. Riteniamo fondamentale focalizzare l’esigenza del settore agricolo e ittico di sviluppare sinergie tra le rispettive imprese, per fare rete comune”.
“La cooperazione da questo punto di vista è un elemento fondante – prosegue Mancini – dobbiamo abbandonare la logica per cui il nostro vicino è il nostro primo nemico, sposando una linea di collaborazione e armonia. Questo richiede uno sforzo importante anche dal punto di vista della formazione, per questo chiediamo alla Regione di accompagnare un processo culturale con strumenti formativi veri, non solo rivolta ai disoccupati ma anche al mondo produttivo. Occorre replicare i modelli vincenti del mercato, secondo le specificità del nostro territorio, spingendo sull’innovazione tecnologica che ci pone davanti all’era del 4.0. Serve che l’impresa sia accompagnata in questo nuovo processo abbandonando logiche inattuali come quella del ‘chilometro zero’. Noi abbiamo bisogno di portare i nostri prodotti la dove il consumatore è disposto a pagare di più”.
“Siamo in un periodo di profondo cambiamento – ha concluso il presidente regionale di Confcooperative – quello che ci serve è lo snellimento della burocrazia che blocca le nostre imprese, il sostegno all’innovazione tecnologica nei nostri stabilimenti e l’accesso al credito. Proprio per questo è fondamentale la battaglia che sta portando avanti Confcooperative sulla necessità di dare continuità al credito agevolato, evitando di fare confluire tutto in in unico ente soggetto alle regole bancarie. Solo così potremo affrontare le nuove sfide che il mercato internazionale e globale ci pone davanti”.
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