Un cambio di rotta per uno dei settori più complessi dell’amministrazione catanese, teatro di scandali e inefficienze che relegano la nostra città in fondo a tutte le classifiche regionali e nazionali.
È quanto ha promesso il sindaco di Catania Salvo Pogliese presentando nei giorni scorsi l’azienda che ha vinto la gara-ponte per la raccolta e il trattamento della “monnezza” ai piedi ai piedi dell’Etna. Si tratta della “Dusty”, dell’imprenditrice catanese Rossella Pezzino de Geronimo, che da lunedì sta mobilitando i suoi mezzi per affrontare le montagnole di rifiuti che fanno bella mostra di sé ovunque, anche in pieno centro storico.
Obbiettivo dichiarato “avvicinarci per quanto è possibile al 30 % di differenziata”, come detto dal sindaco Pogliese in conferenza stampa. Un traguardo ambizioso, considerando che al momento la città è ferma al 7%. Com’è noto da molto tempo non si riesce ad affidare il servizio settennale, tra gare deserte e irregolarità finite anche al vaglio della Magistratura.
Una bella gatta da pelare per la nuova Amministrazione catanese, che da subito ha dovuto confrontarsi con una città allo stremo dal punto di vista dei rifiuti, presentando anche una denuncia alla Procura della Repubblica per i disservizi occorsi negli ultimi giorni di servizio della Seneco, il precedente affidatario, che avrebbero comportato notevoli difficoltà e ritardi proprio nei giorni del “passaggio di consegne” con Dusty.
Un disastro, quello dei rifiuti a Catania, che ha diverse concause. Da una parte il gap culturale che vede molti catanesi resistere ai concetti di differenziata e riciclo, continuando ad ammonticchiare alla rinfusa la propria spazzatura. Un atteggiamento che purtroppo non riguarda soltanto privati ma anche esercizi commerciali, ristoranti e bar che non esitano a liberarsi della propria spazzatura scaricandola dove capita prima.
Dall’altra le inefficienze dei precedenti responsabili del servizio, con una organizzazione della raccolta caotica e carente e i punti di conferimento posti irregolarmente sul territorio, magari a centinaia di metri dall’abitazione o dall’esercizio in questione. Un problema di mentalità, insomma, ma anche di cattiva organizzazione che diventa come al solito la migliore scusa per gli sporcaccioni.
Con l’affidamento del servizio alla “Dusty” di Rossella Pezzino de Geronimo, azienda leader del settore che ha dimostrato di riuscire a raggiungere obbiettivi rilevanti in contesti difficili in tutto il territorio etneo, le cose potrebbero finalmente cambiare.
“E’ una grande sfida, che affrontiamo con il massimo impegno – ha confermato in conferenza stampa l’imprenditrice – vogliamo far passare il messaggio che i rifiuti rappresentano in realtà una importantissima risorsa. E vogliamo ridare fiducia alla gente: i catanesi devono sapere che questa volta la raccolta differenziata si fa davvero”.
Nell’attesa sia il sindaco Pogliese che l’Assessore al ramo Fabio Cantarella hanno promesso un inasprimento delle sanzioni per quanti venissero beccati a conferire i rifiuti in luoghi impropri, aumentando anche la dotazione di telecamere e video sorveglianza. Misure necessarie ma non sufficienti a risolvere il problema, che rischia di compromettere l’immagine della città a livello internazionale anche di fronte ai turisti.
Nel momento in cui il “Guardian” celebra in copertina Catania, infatti, suggerendo a centinaia di migliaia di persone di venire a visitarla per apprezzarne le bellezze culturali, architettoniche e paesaggistiche – e sappiamo quanto bisogno ci sia di incrementare il turismo per rilanciare l’economia – è assurdo che la città si dia la zappa sui piedi presentandosi sporca e sciatta agli occhi dei visitatori. E a quelli di tanti catanesi virtuosi che con dedizione e fatica stanno cercando di adattarsi alle nuove regole, pagando peraltro una congrua tassa sulla spazzatura – che molti invece evadono – della quale vorrebbero vedere i risultati.
Speriamo sinceramente che la nuova ditta incaricata del servizio possa imprimere di concerto con l’Amministrazione la svolta sperata, riportando Catania ad un livello accettabile. Ne va della vivibilità e della civiltà della nostra città.