Imprese e internazionalizzazione: il Marocco

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Il Marocco ha una superficie di 710.850 chilometri quadrati, posizionati nel nord-ovest dell’Africa e delimitati a sud dal deserto del Sahara e ad est dall’Algeria. Il Paese ha una popolazione di 35.111.134 abitanti; la lingua ufficiale è l’arabo classico, ma si parla soprattutto l’arabo dialettale marocchino e la lingua Tamazight (berbero); le religioni principali sono l’Islam e in misura molto minore il Cristianesimo. Ha un reddito pro-capite di € 2.800,00, un tasso di inflazione dello 0,7%, un tasso di disoccupazione del 10% e un tasso di crescita del 3,1%. La moneta è il Dirham (MAD), il tasso di cambio è 1 € = 11,322 MAD. Dal 1962 il Marocco è una monarchia costituzionale, sociale e democratica. Il sovrano è capo religioso, politico e delle forze armate. Il re Mohammed VI, di fronte alla protesta che nel 2011 investì il mondo arabo mandando a casa l’egiziano Mubarak e all’estero il tunisino Ben Alì, decise di non reagire con la repressione feroce come avvenne negli altri due paesi del Nord Africa, ma di sacrificare parte dei propri poteri. Il Primo Ministro, nominato dal Re, è responsabile davanti alle due Camere, la Camera dei Rappresentanti e la Camera dei Consiglieri. Lo Stato si suddivide in 12 regioni governati da un Wali di nomina regia, 75 prefetture e province e 1531 comuni, gran parte dei quali rurali.

ECONOMIA

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Il Marocco, da qualche tempo, è un Paese in una fase di grande ammodernamento, perseguito attraverso una progressiva liberalizzazione economica e una diversificazione delle relazioni con le altre nazioni (al riguardo sono importanti gli accordi con gli Stati Uniti e la nascita di un’area di libero scambio euro mediterranea). Nonostante la crisi mondiale che ha colpito i principali Paesi partner europei, l’economia è rimasta solida grazie alla forte domanda interna che ha spinto la produttività e la crescita, sostituendosi a quella internazionale che ha subito un crollo nel 2009. Lo sviluppo delle costruzioni, dei servizi e dell’industria in genere ha creato migliaia di posti di lavoro. I cospicui investimenti nelle infrastrutture hanno generato risultati straordinari, come il colossale porto Tanger-Med, punta di diamante dello sviluppo industriale marocchino; il Paese, con i suoi 17 porti, è tra i maggiori produttori di pesce nel mondo. Le prospettive economiche sono molto positive, grazie agli obiettivi fissati nella Legge Finanziaria del 2018 finalizzati a sviluppare l’industrializzazione, a stimolare gli investimenti privati ed a sostenere le PMI. Punto di forza del Marocco è anche l’agricoltura, che produce olio d’oliva, agrumi, cereali, pomodori, canna da zucchero. In grandissima ascesa è il turismo. Le offerte dei tour operator si concentrano sulle città imperiali delle diverse dinastie che hanno regnato nel Paese, sui viaggi in fuoristrada nelle regioni meridionali, sull’Atlante e sui variopinti mercati di Marrakech. Importante è anche l’incidenza economica dei marocchini residenti all’estero, che rappresentano oltre il 40% degli oltre 10 milioni di visitatori del Paese e costituiscono una risorsa con la loro propensione a far affluire in patria i risparmi messi da parte fuori dalla terra natia.

TRASPORTI

Il Marocco ha una rete stradale di circa 60.000 chilometri, di cui 42.500 asfaltati; una rete ferroviaria che si estende per oltre 2.000 chilometri, di cui quasi 1.300 chilometri elettrificate, attualmente è in costruzione una linea ferroviaria ad alta velocità tra Casablanca e Tangeri; ha 956 chilometri di gasdotti e 465 chilometri di oleodotti. I porti principali sono quelli di Casablanca, Safi, Mohammedia, Nador, Kenitra, Tangeri; 12 sono gli aeroporti internazionali, i più importanti sono quelli di Casablanca, Tangeri, Rabat, Agadir e Marrakech. Attualmente, in considerazione del notevole sviluppo dei rapporti commerciali del Marocco, soprattutto con l’Europa, il governo sta portando avanti numerosi progetti che prevedono la realizzazione del Programma Nazionale di Strade Rurali.
Sono inoltre previsti grandi interventi per lo sviluppo della rete autostradale e della rete ferroviaria, nonché investimenti per potenziare gli aeroporti con la creazione di nuovi terminal e i porti, con la realizzazione del porto di Boujdour, l’estensione del porto di M’diq e lavori sulla laguna di Marchica da convertire in porto di navigazione.

COMMERCIO

Il Marocco importa merci e servizi per un totale di € 42,65 mld ed esporta per 33 mld. Importa principalmente semilavorati, attrezzature, derivati del petrolio, prodotti di alta tecnologia, alimentari e chimici. Esporta: fosfati, prodotti ittici, tessili, alimentari e tabacco. I principali clienti del Paese sono la Spagna, la Francia, l’Italia, gli Stati Uniti e l’India, mentre i Paesi fornitori sono: la Spagna, la Francia, la Cina, gli USA, la Germania e l’Italia. Dal nostro Paese importa prodotti della raffinazione del petrolio, macchine industriali, tessuti, prodotti farmaceutici, rimorchi, semirimorchi, motori elettrici, prodotti alimentari; esporta pesce, autoveicoli, cablaggio. I dati dell’interscambio Italia-Marocco registrano un andamento positivo e il saldo commerciale resta nettamente a favore dell’ Italia. Il saldo commerciale è di € – 0,9 mld. Punto di forza del terziario è il turismo, che nel 2017 ha fatto registrare una forte impennata con un aumento del 9,8%, con 11,3 milioni di arrivi. Stime molto attendibili sostengono che il 2018 si concluderà confermando il trend dell’anno precedente e che il 2019 registrerà ottime performance. Nel 2017 i visitatori sono stati quasi il 18% degli arrivi totali registrati in Africa.

ZONE FRANCHE E PARCHI INDUSTRIALI

Nel Paese esistono 6 Zone Franche, situate in prossimità di grandi città per facilitare l’accesso alle infrastrutture ferroviarie, portuali ed aeroportuali; sono gestite da imprese concessionarie, sotto la vigilanza di una commissione locale. Gli imprenditori che localizzano le loro attività all’interno delle Zone Franche godono di tasse dell’export dell’8,75% per un periodo di 20 anni, nei primi 5 anni hanno diritto all’esenzione totale. Inoltre non sono soggetti al pagamento dei diritti doganali. Le transazioni tra società ubicate nella stessa zona franca o con aziende ubicate in altre zone franche presenti nel territorio marocchino sono esenti da IVA. Anche i servizi forniti al di fuori della zona franca sono esenti da IVA, a condizione però che la fattura sia intestata alla società situata in una zona franca e che il pagamento venga fatto con moneta estera. Sono esenti dal versamento dell’IVA i lavori per la costruzione e l’assemblaggio della sede centrale dell’impresa, i fornitori di servizi possono beneficiare del rimborso della tassa sugli imput utilizzati. Per usufruire delle agevolazioni anzidette è però necessario dimostrare che i materiali siano stati introdotti nella zona franca mediante fatture stabilite per conto delle società che realizzano gli investimenti nella zona e gli avvisi di esportazione diretti dalla dogana.

RESTRIZIONI

Nel Paese non possono essere importati armi, munizioni di guerra, scritti registrati, stampati, cassette e videocassette e qualsiasi oggetto contrario alla moralità e all’ordine pubblico, non possono entrare neppure alcune piante e prodotti vegetali che potrebbero essere pericolose o nocive per la flora nazionale. Possono invece entrare in Marocco, previa autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura, medicinali, materiale sanitario e fitosanitario, animali, piante, OGM, sostanze chimiche, materiale meditativo stampato e digitale e alcolici.

SISTEMA FISCALE

Per quando riguarda il fisco il sistema vigente è basato fondamentalmente su tre imposte che sono quella sulle società (IS), quella sul reddito e sui profitti (IR) e quella sul valore aggiunto – la nostra IVA – (TVA). L’imposta sulle società si applica sui redditi e sugli utili di società private, istituzioni pubbliche e altri soggetti giuridici che operano a scopo di lucro. È un’imposta proporzionale che si applica in base a quattro scaglioni che vanno dal 10 al 31%. Alle banche, alla cassa depositi e prestiti e alle assicurazioni si applica un’aliquota fissa del 37%. Per quando riguarda l’imposta sul reddito, si applica invece sui redditi e sui profitti di professionisti, di imprenditori agricoli, sui profitti derivanti da rendite agrarie e da capitali immobiliari. L’aliquota per questo tipo di imposta va dallo 0 al 38%. L’altra imposta, quella sul valore aggiunto, ha un’aliquota base del 20%, ma ci sono altre 3 aliquote: il 7% per prodotti di prima necessità, per operazioni di credito bancario e sui cambi; il 10% sulla vendita di alimenti e bevande consumati sul posto; il 14% per margarina, thè, riso.

COSTO DEI FATTORI PRODUTTIVI

Operaio settori industria e commercio: 0,95 € / ora
Salariato settore agricolo: 4,90 € / giorno
Benzina: €/litro 1,20
Gasolio: €/litro 0,80
Affitto locali ufficio: da 10 a 50 € a M2
Per quando concerne i costi delle tariffe elettriche e dell’acqua per uso industriale, cambiano da una zona all’altra.

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