CATANIA – Grazie all’Operazione Aquila, condotta stamattina alle prime luci dell’alba da oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, sono finiti in manette tra Acireale e Aci Catena 18 soggetti riconducibili alla “Famiglia” “Santapaola-Ercolano”, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni con l’aggravante del “metodo mafioso”, scambio elettorale politico mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e dalla Compagnia Carabinieri di Acireale, hanno consentito, tra l’altro, di accertare, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, la responsabilità degli indagati in ordine alla loro appartenenza a due “gruppi” storici della “Famiglia” di Catania, nonché all’imposizione del “pizzo” nei confronti di diversi imprenditori locali nell’arco di svariati anni.
In manette, e tradotto nel carcere di Bicocca, anche l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Aci Catena Raffaele Pippo Nicotra: la Procura di Catania accusa Nicotra di concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata e scambio politico mafioso con gli uomini del clan Santapaola. Inoltre, durante le elezioni del 2012, il Nicotra ha corrisposto somme di denaro a esponenti del gruppo mafioso di Aci catena in cambio di voti per le elezioni regionali: ogni voto 50€. Nel 2008 Nicotra pagò 50mila euro per avere l’appoggio del clan.
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