Esplosione dello Stromboli, l'analisi di un vulcanologo: "Due esplosioni così vicine mai registrate"

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CATANIA – Tanta paura tra abitanti e turisti oggi a Stromboli per l’esplosione avvenuta alle 12.17, dopo neanche due mesi dall’esplosione che si registrò lo scorso 3 luglio. Per capire meglio cosa sta accadendo, abbiamo interpellato un esperto vulcanologo, Alessandro Bonforte dell’INGV di Catania, che così spiega il fenomeno:

“L’esplosione avvenuta questa mattina a Stromboli è classificabile come parossistica. Le esplosioni parossistiche sono forti sequenze esplosive che producono un’alta colonna eruttiva (alcuni km in altezza) e lanciano prodotti sui fianchi del vulcano anche fino alla periferia dell’isola. L’esplosione odierna, in particolare, ha generato una colonna alta 2 km e i prodotti di ricaduta hanno interessato i fianchi del vulcano innescando incendi come accaduto il 3 luglio. E’ proprio la vicinanza nel tempo con la simile esplosione del 3 luglio a rendere questo evento particolare. Questo genere di eruzioni non hanno cadenze ben precise: Stromboli ha attraversato periodi in cui queste sono avvenute a distanza di parecchi anni, anche decenni l’una dall’altra e altri periodi in cui l’intervallo è stato ben più breve, anche un solo anno.

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Ma a distanza di meno di due mesi, non credo siano mai state osservate. Dopo l’esplosione del 3 luglio, il livello di allerta e di osservazione dello Stromboli è rimasto altissimo, anche perchè l’attività eruttiva è rimasta molto vivace, con colate e trabocchi lavici dai crateri; questo genere di eventi, però, rimane altamente imprevedibile, non producendo segnali precursori attualmente rilevabili, né geofisici né geochimici. Il sistema di alimentazione e la struttura di questo vulcano permette evidentemente la risalita di questi volumi di magma ricchi in gas in modo quasi ‘silenzioso’, arrivando fino in superficie ‘senza farsi notare’. Dobbiamo sempre ricordare che si tratta di un vulcano molto attivo e che quella che vediamo, su cui si svolgono tutte le attività umane, è solo la cima di un vulcano ben più grande, che si estende per 2/3 km sotto il livello del mare”, conclude l’esperto.

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