PALERMO – E sono centoquindicimila, in due soli fine settimana. Perché se lo scorso fine settimana erano stati quasi 50 mila i visitatori de Le Vie dei Tesori a Palermo, Catania, Ragusa, Modica e Scicli, questo weekend si tratta di 65 mila visitatori ed è la sola Palermo a sfiorare le 52 mila visite. Il capoluogo naviga con il vento in poppa, dividendosi equamente tra i siti visitabili con coupon semplice, quelli su prenotazione, ma anche esperienze, visite teatralizzate e il concerto barocco, tutti sold out. Oltre 5 mila visitatori hanno scelto i 50 siti di Catania e altri 8 mila hanno cercato i palazzi sontuosi di Ragusa, sono saliti al Castello dei Conti a Modica e scelto i luoghi della fiction più amata, a Scicli.
Palermo è la regina incontrastata: 52 mila visitatori che hanno riempito il centro storico, certo, ma hanno anche invaso siti da raggiungere fuori porta. Segno che il viaggiatore appassionato de Le Vie dei Tesori non si ferma al primo luogo più vicino, ma ama scoprire, leggere, ascoltare. E gli piace anche provare, visto che la novità di quest’anno – le “esperienze” – hanno funzionato benissimo, in diverse erano sold out e sono in tanti a chiedere di aggiungere nuove possibilità a luoghi o visite speciali che sono già quasi esaurite anche per i prossimi appuntamenti. Palermitani e tantissimi turisti, in coda, armati di piantina, guida e smartphone, un esercito agguerrito che si fronteggia a colpi di oratori, chiese, bunker, voli, salotti.
Il luogo più amato a Palermo – sfiora stavolta i duemila visitatori – resta la chiesa di Santa Caterina, con il suo trionfo di stucchi di Procopio Serpotta e gli splendidi marmi mischi; ma è molto interessante notare che il secondo sito scelto è una new entry, ovvero il Loggiato San Bartolomeo, da pochi mesi restituito alla città: da quassù lo sguardo spazia su tutto il water front di Palermo e, girandosi verso monte, abbraccia l’intero centro storico. E il monastero di clausura annesso alla Chiesa, è quarto dietro il rifugio antiaereo sotto Palazzo delle Aquile – quest’anno visitabile soltanto il sabato e la domenica – che supera di parecchio i mille visitatori. E’ andato benissimo anche l’aeroporto di Boccadifalco che ha non solo permesso di scendere nei suoi due bunker, ma ha aperto anche la torre di controllo, che si raggiunge con un trenino: lo hanno scelto mille visitatori e quasi un centinaio hanno partecipato al primo aperitivo tra gli aerei dell’hangar. Sold out le visite sia alla Banca d’Italia – che ha aperto soltanto questo weekend – che alla sede della prefettura di Villa Whitaker: e coloro che non sono riusciti ad entrare stanno già prenotando la visita a Villa Pajno che aprirà invece nel prossimo fine settimana. Tra le scuole che partecipano a Le Vie dei Tesori, la più gettonata resta l’Educandato Maria Adelaide, dove le allieve raccontano i fasti del nobile convitto per “nobili zitelle”. Toccante la visita alle due sedi della Missione di Biagio Conte – i visitatori uscivano con i lucciconi agli occhi – e all’Istituto Padre Messina, probabilmente trascinato dal rifacimento del porticciolo di Sant’Erasmo, appena inaugurato; e tra i luoghi fuori porta, in trecento hanno voluto raggiungere il Convento e il cimitero di santa Maria del Gesù dove le visite sono condotte dagli stessi parrocchiani. Ma questo è stato soprattutto il weekend delle “esperienze”: si è provato di tutto, il concerto di chitarra del Duo Sambossa all’oratorio di san Lorenzo era sold out, ma è stata la visita teatralizzata a Villa Malfitano a registrare il successo più commovente. Stefania Blandeburgo ha vestito panni, guanti e cappellino di Delia Whitaker, l’ultima discendente, e ha raccontato la sua “casa”, la sua camera, i salotti, cucendo insieme (testi di Piero Longo) le vicende della famiglia inglese di imprenditori che tanto influirono sulla Palermo a cavallo delle guerre. Anche Pietro Massaro, calato nei panni di un misero poeta o di un valente cavaliere, ha retto perfettamente le visite. Poi tutte le altre “esperienze”: quasi sold out le visite in notturna all’Orto Botanico, tra piante e fiori che di notte sembrano nascere dal buio; dai voli in Piper (esauriti) ai tour nel quartiere Danisinni alla scoperta del Museo sociale, alle visite vis à vis nei laboratori dei pupari. Gettonate anche le due mostre: “Look up!”, immagini “a naso in su” di Salvo Gravano, che hanno introdotto la visita a Palazzo Zingone Trabia, ai “Capolavori perduti” a Palazzo Abatellis, che apriva (con un coupon diverso) anche le terrazze e i laboratori di arazzi.
Catania ha bissato, alzando di poco l’asticella, il successo del primo weekend: oltre cinquemila visitatori. E stavolta il testa a testa tra le residenze nobiliari, ha premiato Palazzo Biscari, con i suoi aloni affrescati e i mobili d’epoca, che ha superato di poco Palazzo Manganelli, sontuoso e barocco. Al pubblico i palazzi nobiliari piacciono, e questo è un dato di fatto: ma proprio a Catania, si raggiunge l’apice dell’eleganza e del fasto in residenze dove il tempo sembra essersi cristallizzato tra salotti, scale, cortili, giardini nascosti. Il terzo sito più visitato a Catania resta sempre San Nicolò l’Arena, la chiesa più grande dell’isola con la lunga scala a chiocciola di 141 gradini che conduce alla terrazza da dove lo sguardo arriva a Siracusa. E sono andate sold out anche le “esperienze” proposte, l’aperitivo in notturna all’apice dei camminamenti segreti delle monache, le visite guidate alle scoperte degli erbari degli scienziati, ma sono piaciuti molto anche i parchi e i giardini d’arte fuori città.
Il Ragusano conferma il trend dello scorso weekend. Le tre città insieme raggiungono gli ottomila visitatori: in 3500 hanno confermato la scelta del capoluogo dove il luogo più visitato è il bellissimo palazzo Arezzo di Trifiletti che supera di poco il Circolo di conversazione, il raduno dei nobili signori del luogo, seguito – ed è un terzo posto riconfermato – e da quel gioiello minuscolo e delizioso che è il Teatro di Donnafugata. Scicli continua a superare Modica e conferma anche lei i 2500 visitatori dello scorso weekend: il pubblico non dimentica che questi sono i luoghi della fiction del Commissario Montalbano (e quindi il Municipio dove è ricostruita la stanza del Questore), ma stavolta non ha perso l’occasione di entrare nella vicina Farmacia Cartia, dove il tempo sembra essersi fermato tra ampolle, albarelli, vasi da farmacia: tutto come era nell’ottocento quando venne aperta. Scende al terzo posto, il sontuoso Palazzo Spadaro. Modica tallona Scicli, non ammette sconfitte: e sale a duemila visitatori che continuano imperterriti a salire in vetta al Castello dei Conti per poi perdersi nell’elegante Palazzo Castro Grimaldi che offre uno spaccato dell’aristocratica vita modicana di inizio secolo. Terzo luogo più visitato, è il complesso francescano di santa Maria del Gesù, in uno quartieri più alti di Modica, al di fuori del centro storico barocco, una delle rare testimonianze dell’arte tardo-gotica iblea. E da Palermo è giunto anche il primo “viaggio dei tesori”, il tour guidato che ha condotto alla scoperta del Ragusano, tra siti, visite dedicate, degustazioni e hotel de charme.
Il prossimo fine settimana sarà l’ultimo per il Ragusano: aperti tutti i siti disponibili, ma non dimenticate che a Ragusa si potrà fare il giro dei campanili in notturna.