CATANIA – Continuano a crescere, seppur meno degli altri anni, gli stranieri residenti in Sicilia e a Catania mentre si complicano le vite di coloro che devono rinnovare i documenti di soggiorno e degli ultimi arrivati che, in seguito ai recenti provvedimenti nazionali in materia di immigrazione, rischiano di finire intrappolati nei circuiti dell’irregolarità.
Per fornire i numeri sulla presenza straniera in Sicilia e a Catania e per “aprire lo sguardo” sulle esistenze di queste persone, il prossimo sabato, giorno 26 ottobre, alle ore 09.00, presso il Museo Diocesano cittadino, Via Etnea, n.8, ci sarà la presentazione del “XXVIII Rapporto immigrazione 2018-2019 – Non si tratta solo di migranti”, redatto da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Il titolo di quest’anno è ispirato al Messaggio di Papa Francesco per la 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. All’evento saranno presenti, per i saluti istituzionali, Mons. Salvatore Genchi, Vicario Generale Arcidiocesi di Catania, Don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana di Catania, e il Diac. Giuseppe Cannizzo, direttore Migrantes di Catania. Dopo l’intervento introduttivo di Padre Gianni Di Gennaro, del Centro Astalli, ci sarà la relazione di Vincenzo La Monica, responsabile Immigrazione e Osservatorio delle povertà di Caritas Ragusa. L’evento è gratuito e aperto a tutti.
Un fenomeno complesso, quello migratorio, che quotidianamente deve confrontarsi con l’aggressività delle fake news e con l’appetito feroce di una comunicazione semplicistica e fuorviante che spinge il pregiudizio fino alle sue estreme conseguenze. In vista del convegno, quando verranno svelati tutti i numeri ufficiali in materia, le prime anticipazioni registrano che la provincia di Catania è la prima siciliana per numero di stranieri residenti presenti con 37.591 unità, il 3,4% della popolazione. La seconda provincia è quella di Palermo, con 37.092, seguono Ragusa (29.758) e Messina (29.627). Nel solo Comune di Catania, nel corso del 2018, i residenti stranieri sono 13.977, circa 400 in più rispetto all’anno precedente. Una crescita inferiore rispetto alle 562 unità di scarto che si erano registrate tra il 2016 e il 2017.
Nel corso del 2018, le componenti straniere maggiormente consolidate in città, anche perché compongono comunità ormai ben integrate nel tessuto urbano, sono quelle dello Sri Lanka, 2.629 cittadini (un centinaio in più rispetto al 2017), della Romania, 2.269 (in crescita di circa mezzo migliaio), e della Cina, con poco più di un migliaio, che risultano in contrazione di qualche decina. A livello regionale, stando all’elaborazione contenuta nel dossier, a fronte di poco più di 200 mila stranieri residenti (il 4% del totale della popolazione residente), il paese di provenienza più rappresentato è la Romania, con 58.480 cittadini, circa un quarto del totale degli stranieri residenti in Sicilia, seguito dalla Tunisia (20.839), dal Marocco (15.457), dallo Sri Lanka (13.691) e dal Bangladesh (9.063).