PALERMO – Un emendamento per venire incontro alle necessità di un settore, quello dell’editoria libraria siciliana, che più di altri rischia di essere colpito dalla crisi devastante innescata dal coronavirus. E’ il grido d’aiuto lanciato dagli editori siciliani al Governo e all’Assemblea Regionale Siciliana, in queste ore alle prese con la chiusura della legge Finanziaria.
Se per tanti la “riapertura” comincerà il 4 maggio, infatti, molte delle attività necessarie a portare avanti le imprese editoriali – incontri, festival, fiere, rassegne culturali – ci metteranno diversi mesi a riprendere. Facile dunque prevedere che l’impatto sull’industria del libro si misurerà sul lungo periodo, rischiando di compromettere un comparto che, già prima della crisi, doveva confrontarsi con molte criticità.
Quale proposta, dunque? Nelle scorse ore gli editori hanno preso carta e penna per suggerire un emendamento al Disegno di Legge n. 733, prevedendo di riservare “una quota non inferiore alle 500 migliaia di euro e non superiore a 1500 migliaia di euro per l’acquisto di prodotti editoriali“, da destinare “alle biblioteche comunali del territorio della Regione nella misura di 10 titoli dello stesso editore per ognuna delle biblioteche comunali operanti nel territorio della Regione”.
Gli editori che hanno aderito alla richiesta di emendamento sono Navarra Editore, Edizioni Leima, Glifo edizioni, Aulino Editore, Il Palindromo, Mesogea, Splen Edizioni, Giambra editori, Istituto Poligrafico Europeo, Torri del Vento edizioni, Bonfirraro editore, Angelo Mazzotta Editore, 21 editore, Edizioni Kalos, Verba Volant, edizioni Margana, Nuova Ipsa Editore, Urban, Apnea, Officina di Studi Medievali, Edizioni Arianna, Spazio Cultura Edizioni, Medinova Editore, Pietro Vittorietti Edizioni, Mohicani edizioni, Baglieri Editrice, RueBallu Edizioni, KreativaMente editrice, Cirs speleologia iblea, Ideestortepaper, Carlo Saladino editore, Edizioni Caracol, Il pozzo di Giacobbe – Gruppo editoriale Ducezio, edizioni 40due, edizioni Antipodes, LetteraVentidue edizioni, Prova d’Autore, Algra Editore, Gruppo editoriale Bonanno, Euno edizioni.
“La ripresa per il nostro settore ci sarà a partire dal secondo trimestre del 2021 – dicono Salvo e Alberto Bonfirraro, direttore e responsabile marketing dell’omonima casa editrice di Barrafranca, in provincia di Enna – per questo riteniamo sia il minimo che il Governo siciliano sostenga l’editoria libraria per ovviare almeno in parte alle perdite del 2020. Altrimenti rischiamo di sparire. Non chiediamo contributi, ma un investimento culturale, attraverso l’acquisto dei nostri libri, da destinare alle quattrocento biblioteche siciliane“.
Della stessa idea Nicola Leo, responsabile della casa editrice Il Palindromo di Palermo. “Il settore del libro, anche a livello nazionale, rischia di subire un colpo letale dagli effetti del lock-down – dice – Il problema è probabilmente ancora più acuto in Sicilia, regione che sappiamo essere il fanalino di coda nelle statistiche sulla lettura. Perciò è doppiamente importante che i libri acquistati dagli editori siciliani vadano ad arricchire il patrimonio delle nostre biblioteche”.
“Non si tratta di una proposta assistenzialista – sottolinea Ottavio Navarra della Navarra Editore, anch’essa con sede a Palermo – Siamo consapevoli delle difficoltà di tantissimi comparti economici colpiti duramente da questo drammatico periodo. L’acquisto dei libri recentemente pubblicati dagli editori siciliani per destinarli alle biblioteche comunali sarebbe un modo per arginare la crisi che stiamo attraversando, ma anche per sviluppare una solida rete culturale nei territori, valorizzando lo strumento biblioteca”.
TUTTI UNITI – Per sostenere questo emendamento gli editori siciliani si sono rivolti ai membri dell’ARS e al Governo regionale senza etichette di partito. “Ci voleva il virus per creare finalmente un clima di unità – sorridono i Bonfirraro – il nostro appello è rivolto al presidente Nello Musumeci e a tutti i parlamentari, senza distinzioni di sorta, perché il nostro problema non è di parte, ma di interesse comune. In Sicilia, negli ultimi anni, gli editori indipendenti hanno dimostrato di saper fare cose egregie. Tutto questo non deve essere spazzato via da un maledetto virus o da una dimenticanza da parte della politica”.
“Il mondo del libro, per l’innegabile valore culturale di cui è portatore, può certamente tracciare una via – aggiunge Il Palindromo – Detto ciò, le soluzioni alla crisi possono e devono essere di natura politica. Ed è proprio in questo senso che va la nostra richiesta”. Dello stesso avviso anche Navarra Editore: “Come editori abbiamo, fortunatamente, opinioni politiche diverse e questo è un valore per la democrazia e il pluralismo del nostro Paese. Di fronte a questa crisi pensiamo che, in primo luogo, vada garantito il diritto alla vita, ad esistere, ed in questo siamo sicuramente uniti”.
Un appello chiaro, insomma, a mettere in campo un intervento concreto che serva anche a non vanificare gli sforzi compiuti nelle ore difficili della pandemia. Come l’iniziativa #ioleggoacasa lanciata da Bonfirraro Editore, con presentazioni e letture degli autori e la possibilità di scaricare gratuitamente degli ebook. “La versione digitale di Hans Mayer e la bambina ebrea, della nostra giovane autrice Eleonora Spezzano, ha avuto oltre 3000 download nel periodo della nostra iniziativa”, dicono orgogliosi Salvo e Alberto Bonfirraro.
Provvidenziali i social, sottolinea Nicola Leo: “Anche noi abbiamo lanciato un calendario di incontri online dal nome (palindromo naturalmente) “Ora per poi io preparo”, tutti molto seguiti a testimonianza di come, per fortuna, la pandemia e la crisi non abbiano spento la voglia di lettura delle persone, a cui offriamo in questo modo una mezz’oretta o più di alternativa a serie TV o uso passivo degli stessi social”.
Insomma è la creatività la giusta risposta alla crisi, per quanto eccezionale possa essere? “E’ il sale e il motivo stesso della nostra esistenza – conferma Ottavio Navarra – Gli editori sono cercatori di storie, di linguaggi, di narrazioni e la loro funzione è mettere insieme tutto ciò con il più ampio pubblico di lettori. Questa crisi ci consegna tante tragedie ed apre nello stesso tempo nuovi e imprevedibili scenari – conclude – con i quali ognuno di noi, ed anche le nostre realtà editoriali, dovranno confrontarsi”.