Catania, pienone a Palazzo Biscari per Carlo Calenda e i suoi "Mostri"

- Pubblicità -

CATANIA – Sono tre le ragioni più probabili del successo della presentazione-comizio di Carlo Calenda, oggi pomeriggio a Catania per raccontare il suo libro I mostri e come sconfiggerli, Feltrinelli editore, nella prima tappa nazionale dopo l’ouverture romana.

Primo, il cortile del Palazzo Biscari, con i suoi archi antichi e i suoi fregi barocchi, è provvidenzialmente all’ombra. Secondo, il leader di Azione offre bollicine (dell’azienda agricola del Cavaliere Francesco Tornatore, presente in prima fila insieme alla signora): molti ne approfittano per trovare ristoro dalla calura estiva. Terzo, Calenda arriva puntuale, anzi addirittura in anticipo. Tanto da potersi permettere, alle diciannove e zero zero, di concedere “cinque minuti supplementari” agli astanti ansiosi di scattare foto e stringere (metaforicamente) mani.

- Pubblicità -

A scaldare la platea il sindaco di Siracusa Francesco Italia, “spalla” di Calenda in questo giro di presentazioni siciliane che proseguirà sabato nel capoluogo aretuseo. Ma c’è anche il vicepresidente del Consiglio comunale di Catania, Lanfranco Zappalà, impegnato insieme al figlio Walter a gestire l’ordine in cortile. E poi i sindaci di Cinisi e di Ferla, Giangiacomo Palazzolo e Michelangelo Giansiracusa, aderenti al partito dell’ex Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Renzi. Bei tempi, mai rinnegati. Ma guai a parlare, oggi, di un alleanza stabile con Italia Viva. “Corriamo insieme in Puglia, è un caso eccezionale. Per il resto, non ci penso nemmeno”, è il commento.

I contenuti snocciolati in quarantacinque minuti di intervento, prima di lasciare spazio alle domande, sono quelli anticipati ieri nell’intervista esclusiva concessa ieri al nostro giornale. I mostri che danno titolo al libro di Calenda sono quelli che gli italiani covano dentro da anni. Quelli che – scrive l’autore – portano gli elettori a scegliere i loro rappresentanti senza curarsi di profili elementari di consistenza e competenza (e qui è difficile dargli torto). Quelli che pregiudicano la gestione della macchina pubblica, della scuola, della sanità, ben prima dell‘epidemia Covid-19 che ha travolto l’Italia e il mondo all’inizio dell’anno (e speriamo non in futuro).

Questi mostri Calenda sostiene di volerli battere. Lo rivendica, anzi, ricordando due precedenti illustri: “Salvini e Meloni sono arrivati al 30 e al 15% partendo dal tre. Io penso di fare la stessa cosa, insieme a tutti voi. Soltanto spero di metterci un po’  meno tempo”. E la speranza, si sa… auguri.

- Pubblicità -