«Su gare a appalti ci sono più aspetti da affrontare perché inaccettabili. A partire dalla legalità. Controlli e ispezioni per assicurarla fissando tetti sull’appalto che scongiurino la pratica del massimo ribasso balzate nuovamente agli onori della cronaca con il caso DHL. Diciamo no al ricorso a un subappalto selvaggio che porta a una deregulation del mercato, a una mortificazione del lavoro e dei lavoratori destrutturando il mercato, le imprese e il lavoro».
Lo dice Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi a margine del confronto sugli appalti avuto, tra gli altri, con il consigliere di Stato Michele Corradino e Mauro Coltorti, presidente Commissione Lavori Pubblici del Senato.
«L’Italia riparta dal lavoro. Non è, poi, accettabile continuare a operare in un sistema totalmente disarticolato, con migliaia di centri di spesa, scoordinati tra di loro, con una normativa di riferimento in continua correzione. Servono tempi certi di aggiudicazione e occorre – aggiunge Stronati – difendere e sostenere la reale capacità di fare impresa selezionando quelle capaci di generare opere e servizi adeguati ai bisogni dei cittadini. Il modello d’impresa cooperativa forte del riconoscimento della funzione locale può portare un valore aggiunto importante n termini di coesione locale e produzione di lavoro».
«Viviamo in un sistema nel quale si sovrappongono più procedure, tutte con tempi lunghi e con un sistema di proroghe e ricorsi purtroppo consolidato che di fatto paludano il mercato di gare e appalti sui quali andrebbe prodotto un cambio di paradigma differenziando il mercato dei lavori da quello dei servizi che rappresentano il 70% degli affidamenti complessivi. Si tratta – sottolinea Stronati – di mercati diversi dove, al momento, regole uguali determinano determinano effetti diversi. Per questo vanno qualificate le stazioni appaltanti».
«Riqualificare, ammodernare e rendere efficiente la PA è un’operazione urgente. Secondo uno studio della fondazione Edison nello scorso quadriennio gli investimenti fissi sono aumentati in Veneto del 5,4%, in Emilia-Romagna del 4,4%, in Puglia del 3% medio annuo. È una ricchezza, questa, – conclude il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi – che merita di essere sostenuta da una P.A. competitiva ed efficiente».