Siamo alle solite: sulla cenere vulcanica e sui ristori da erogare ai comuni etnei il governo della Regione diffonde comunicazioni tendenziose, di pura propaganda e che non hanno nessun profilo istituzionale. La somma di due milioni di euro, erogata dal dipartimento di protezione civile regionale ai 24 comuni colpiti dalla pioggia di cenere lavica dell’Etna e di cui è stata data notizia attraverso un comunicato stampa, infatti dalle informazioni in nostro possesso è un’altra anticipazione dei 5 milioni stanziati dal governo nazionale in seguito alla precedente dichiarazione di stato di mobilitazione”. Lo dichiara il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, intervenendo sulla questione della cenere lavica e sui costi a carico di enti locali, imprese e cittadini dei comuni etnei che rischiano il tracollo finanziario in assenza di interventi immediati e concreti.
“Insomma Musumeci – ribadisce Barbagallo – vuol far credere ciò che non è: questi soldi infatti sono quelli stanziati dalla protezione civile nazionale. La Regione si è limitata alla ben nota attività del ‘passacarte’. Musumeci, invece, provveda a integrare individuando, tra le pieghe del bilancio, ulteriori risorse da destinare a questa situazione. Anzi, già che ci siamo: restano tre milioni ancora disponibili dei 5 stanziati dallo Stato: che vengano immediatamente ripartiti – conclude – per aiutare gli enti locali in difficoltà nella raccolta, per l’ammassamento e il trasporto della cenere”.