Camere di Commercio. Confcooperative Sicilia: "Basta contrasti, si applichi in fretta la riforma pensando alla progettualità"

Camera di commercio di Catania
La Camera di commercio di Catania
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Di seguito il contenuto della nota, indirizzata, tra gli altri, al Ministro per lo Sviluppo Economico On. Giancarlo Giorgetti, sulla situazione legata alla riforma delle Camere di Commercio in Sicilia. 

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È giusto l’appello a smorzare i toni sulla questione del riordino delle Camere di Commercio in Sicilia. Non servono gli attacchi personali, o meglio, forse servono a chi ha pochi argomenti e la butta in caciara. Siamo tutte associazioni datoriali che hanno a cuore l’interesse delle imprese, ed è allora su quello che, lo ripetiamo da tempo, occorre concentrarsi. Partiamo dai dati di fatto e iniziamo un confronto costruttivo nel merito.

Il primo dato di fatto è che il riordino delle Camere di Commercio in Sicilia è legge dello Stato. Evitiamo allora le situazioni di limbo che possono solo danneggiare le imprese e quanti desiderano realmente dare loro risposta. Il Parlamento adotti allora senza esitazione, come abbiamo già sostenuto, le iniziative in discussione in Commissione Bilancio utili ad accelerare il percorso di attuazione della riforma.

Il secondo dato di fatto è che, dentro questo percorso, dobbiamo saperci assumere le responsabilità che derivano dal nostro ruolo, che è quello di identificare le migliori strategie progettuali del sistema camerale per rispondere alle esigenze delle imprese. Serve una progettualità del sistema che permetta di fare velocemente ciò che non si è fatto in questi anni. Si rimetta al centro l’impresa.

Si individuino le strategie per far si che le Camere di Commercio diventino punto di riferimento, per il rilancio della nostra economia e il superamento del divario tra i diversi territori.

La riforma varata questa estate può essere davvero l’occasione per rispondere alle specificità territoriali stabilendo modelli statutari che, anche dentro una aggregazione di Camere di più territori, dia una effettiva autonomia e operatività ai singoli territori.

E sotto questo aspetto auspichiamo il confronto anche con i sindaci di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento, Trapani ed Enna, i quali sono intervenuti sostenendo di parlare a nome delle imprese senza tuttavia averci mai ascoltati. Ci piacerebbe incontrarli al più presto per dire loro, e possiamo certamente parlare a nome delle imprese che rappresentiamo, che il sistema camerale, così com’è stato finora, non ha risposto alle esigenze del sistema imprenditoriale. E che questa attuale proposta, poi vedremo se sarà giusta o sbagliata, nasce come risposta ad una reale esigenza delle imprese e dei territori.

Adesso quindi il punto non è, lo diciamo ancora una volta, alzare muri, creare barricate, contrapporre punti di vista, il punto è, e lo auspichiamo davvero, applicare le decisioni del Parlamento in maniera celere ed efficace pensando alle autonomie locali in maniera reale a differenza di quanto è accaduto finora con le aggregazioni effettuate, le quali hanno creato evidenti lacerazioni difficilmente sanabili.

Proviamo allora a scrivere insieme una pagina diversa rispetto al recente passato.

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