Anche questo inverno piove, anche questo inverno cade un ponte in Sicilia, ed anche questo inverno la Sicilia si ritrova in stato d’emergenza.
Come SINALP ed Associazione Consumatori RETE SOCIALE ATTIVA ci chiediamo cosa sta succedendo in questa terra offesa da una politica nazionale matrigna e da una convinzione generica e superficiale degli italiani che in Sicilia, quello che succede, è “normale” ed interessa solo ai siciliani e non al resto d’italia.
Quando cadde il ponte sull’Autostrada Palermo Catania all’altezza di Scillato, l’isola è stata tranciata in due e per ben 6 anni i Siciliani hanno atteso il rifacimento del nuovo ponte.
L’Anas, quindi lo Stato Italiano, pur consapevole dell’esistenza, da circa 10 anni, di una frana che spingeva sui piloni del ponte autostradale, ha semplicemente atteso che cadesse prima di provvedere.
Poi è Intervenuta eseguendo i lavori con tutta calma e senza alcuna fretta; Tanto a chi interessava questo ponte?
I cinque milioni di siciliani avrebbero trovato, da soli, le soluzioni alternative in attesa del nuovo ponte.
Ieri cade un altro ponte, quello sulla statale 187 che unisce le città di Alcamo e Castellammare del Golfo, sempre di proprietà e gestito dall’ANAS, quindi lo Stato Italiano.
A questo punto ci poniamo la domanda: se per il ponte di Scillato, che divideva 5 milioni di siciliani, ci sono voluti per essere rifatto ben 6 anni; allora per rifare questo ponte della SS187, che divide un comprensorio di circa 150 mila abitanti, quanti decenni ci vorranno?
I Siciliani saranno ancora disponibili a subire questa violenza e menefreghismo di uno Stato Italiano che ritiene di dare risposte ai siciliani “solo se ha tempo”?
Ricordiamo a tutti noi che esistono altri ponti in Sicilia in condizioni di sicurezza precarie ed a rischio crollo.
I ponti di Agrigento, dove esiste anche un altro ponte “morandi”, il ponte “Corleone” di Palermo che tutti sanno che sta per crollare ma nessuno agisce per evitare l’ennesima tragedia e si attende pavidamente l’inevitabile.
Tutti gli altri ponti sparsi nel territorio regionale che, anche a causa di una manutenzione del territorio deficitaria o assente, da decenni non hanno più alcuna manutenzione e si reggono ormai solo, per chi è credente, sulla fede.
Oltre all’assenza dello Stato Italiano con la sua “longa manus” ANAS, la Sicilia purtroppo non brilla per presenza ed interventi.
La Regione Siciliana ha una importante forza lavoro di poco più di 16.000 lavoratori precari forestali.
Oggi questi lavoratori vengono utilizzati per brevi periodi dell’anno, ma solo per la manutenzione delle riserve naturali e come squadre antincendio nel periodo estivo.
Il Segretario Regionale del Sinalp Dr. Andrea Monteleone, assieme alle Dirigenti Regionali dell’Associazione Consumatori “Rete Sociale Attiva” Avv. Stefania Virga, Avv. Marzia Giacalone e Dr.ssa Serena Giuliano chiedono al Governo Musumeci di dare una risposta concreta a tutti i siciliani trasformando questa importante forza di lavoratori forestali in una moderna struttura di pronto intervento in grado di dare servizi continui di manutenzione del territorio siciliano nel suo complesso, ampliandone le prerogative di intervento e le professionalità.
Questa forza lavoro deve inoltre diventare anche una struttura specializzata nella pulizia e manutenzione dei torrenti, dei fiumi e dei loro argini, presenti sul territorio.
A causa di decenni di incurie e mancate manutenzioni, oggi, bastano un paio di giorni di piogge per far straripare il nostro sistema idrografico, causando ingenti danni alle aziende agricole ed aggravando ancora di più la crisi economica della Sicilia con conseguente ennesima fuga dei nostri giovani verso altre regioni o nazioni in grado di dare più certezze ai lavoratori.
Il Sinalp e l’Associazione Consumatori Rete Sociale Attiva chiedono al governo Regionale che oltre a integrare il numero delle giornate lavorative assegnate ai precari forestali si attivi affinchè finalmente si possa veramente approvare una vera e concreta riforma del comparto dei lavoratori forestali.
Da diversi anni il Segr. Sinalp Andrea Monteleone fa presente che esiste presso l’Assessorato Agricoltura e l’Assessorato al Territorio una proposta di riforma Sinalp in grado di chiudere questa piaga trentennale di precariato della Regione Siciliana, ridando dignità a tutti questi lavoratori e onore e merito al Governo Regionale che avrà il coraggio di affrontarla.
Come Sinalp e Rete Sociale Attiva siamo disponibili ad un confronto con gli Assessori competenti e con il Presidente On. Musumeci per discutere sulla fattibilità di questa, ormai improrogabile, riforma.