Catania, l’emergenza rifiuti continua.
Dopo la manifestazione svoltasi venerdì scorso in piazza Stesicoro, indetta dal movimento 5/Stelle, da Catania Bene comune, dal PD e da sinistra italiana, l’emergenza rifiuti è approdata finalmente in Consiglio comunale.
Alla manifestazione – alla quale hanno partecipato un paio di centinaia di persone, alcune delle quali arrabbiate con gli organizzatori per aver pubblicizzato poco e tardivamente l’evento, causando una scarsa partecipazione dei catanesi – sono emersi i principali problemi legati alla gestione dei rifiuti nella nostra città.
L’evento di protesta ha denunciato anche il silenzio assordante del governo regionale, le cui responsabilità in materia di discariche sono assolutamente evidenti.
Nelle discussioni ha fatto ovviamente capolino anche il gravissimo fatto verificatesi la notte prima, ovvero il rogo di rifiuti e sterpaglie che ha portato all’incendio di 14 automobili parcheggiate nei pressi degli uffici del commissariato di pubblica sicurezza di Via Rosina Anselmi.
A seguito di questi eventi, e del perdurare dell’emergenza rifiuti, ormai accatastati su quasi tutte le zone della città, ecco che si è arrivati ad oggi, martedì 14 giugno, ad assistere alla massima assise cittadina.
L’assemblea, convocata dal presidente Giuseppe Castiglione su richiesta del consigliere Graziano Bonaccorsi e da altri consiglieri, in seduta straordinaria era aperta anche alle organizzazioni sindacali e alle associazioni dei consumatori.
Roberto Bonaccorsi, sindaco facente funzioni, piuttosto che dire cosa intende fare il comune per uscire dall’emergenza rifiuti e dare decoro alla città, ha posto l’accento sulle responsabilità dell’attuale situazione – che a suo dire ricadono sulla precedente amministrazione. Il facente funzioni del sindaco sospeso, Salvo Pogliese, ha proseguito il suo intervento ricordando le questioni riguardanti la saturazione delle discariche e i ritardi della Regione nell’approvazione del piano regionale dei rifiuti.
Nella seduta straordinaria (che ha registrato parecchie assenze nelle file dei consiglieri comunali, e una scarsa partecipazione di cittadini) sono intervenuti i rappresentanti di tutti gruppi politici presenti in consiglio: alcuni hanno sostenuto che l’attuale amministrazione non avrebbe particolari responsabilità della situazione venutasi a creare, altri invece, oltre a denunciare le inadempienze del comune hanno chiamato in causa le responsabilità della Regione per avere predisposto un Piano regionale dei rifiuti assolutamente inconcludente, peraltro bocciato dall’Europa.
Di particolare rilievo sono stati gli interventi pronunciati da Lidia Adorno, in rappresentanza del movimento 5/Stelle e di Lanfranco Zappalà, eletto nella lista “Con Bianco per Catania”.
La Adorno ha esordito ricordando come, paradossalmente, nonostante la città di Catania paghi la Tari (ovvero tassa sui rifiuti) più alta d’Italia, sia comunque in questa situazione incresciosa. Successivamente, oltre a denunciare il diniego subito per l’accesso agli atti, propedeutico per capire se ci siano problemi e responsabilità nell’organizzazione del servizio di raccolta riconducibili all’azienda e agli uffici del comune, la Adorno ha insistito sul fatto che la bocciatura del piano regionale dei rifiuti ha comportato per la Regione la perdita di 35 milioni di euro di finanziamenti. La rappresentante dei 5/Stelle in consiglio comunale ha infine chiesto le dimissioni dalla carica del sindaco sospeso.
Zappalà invece, dopo aver ricordato al vice-sindaco facente funzioni la inopportunità di chiamare in causa per presunte responsabilità consiglieri comunali assenti (il riferimento è all’onorevole Enzo Bianco), ha fatto presente che nel corso di questa esperienza amministrativa la città ha assistito ad altri momenti emergenziali senza che l’amministrazione in carica si dimostrasse in grado di fronteggiarle. Infine ha chiesto conto e ragione del fatto che non si vedono quasi mai in giro operatori ecologici, neppure nei momenti di normalità.
Gli interventi dei consiglieri di maggioranza hanno, quasi all’unisono, difeso l’operato dell’amministrazione comunale sottolineando e rafforzando le argomentazioni utilizzate dal vice-sindaco facente funzioni. Nello specifico Paola Parisi, consigliere di maggioranza, dopo aver portato altra acqua al mulino del vice-sindaco, ha accennato al problema dei ritardi nella raccolta differenziate, alle responsabilità dei cittadini a questo proposito; e ha concluso il suo intervento sostenendo che, considerato che – a suo dire – le colpe sono prevalentemente della Regione, non ci sia ragione che il sindaco sospeso si dimetta dalla carica.
Voci critiche e proposte sull’emergenza rifiuti le abbiamo ascoltate interpellando anche Rosaria Leonardi, della segreteria provinciale della Cgil, Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl, Achille Parisi di Federconsumatori e Matteo Iannitti.
Ascoltiamo le loro voci. Appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!