Una decisione maturata a seguito di alcune attente riflessioni e comunicata nel corso di una conferenza stampa che ha toccato diverse tematiche.
Nella giornata di ieri Pietro Agen ha ufficializzato le sue dimissioni da presidente della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura del Sud Est Sicilia, in una saletta Platania gremita in ogni ordine di posto, nella quale erano presenti anche i componenti della sua giunta.
Affiancato dal vice presidente vicario Salvatore Politino, ha chiarito i motivi della sua decisione, analizzando anche i punti di forza del lavoro svolto: «Mancano poco meno di due mesi alla scadenza naturale del mandato – ha sottolineato Pietro Agen – e abbiamo già vinto le battaglie che ci eravamo prefissati di affrontare, a partire da quella che ci ha portati a ricostituire il governo della Sac. A questo punto non ci interessa vivere le restanti settimane solo per continuare a difenderci da cause e barzellette varie. Ciò permetterebbe a chi ha perso di credere, invece, di aver vinto. Dopo le mie dimissioni arriveranno quelle di altri membri del Consiglio e la palla passerà nelle mani della Regione Siciliana e del Governo nazionale. Saranno loro a decidere il da farsi, mentre noi tra qualche ora inizieremo già a lavorare per accelerare il rinnovo camerale e avere una nuova governance, con l’intento di riprendere ciò che qualcuno ha cercato di toglierci, fallendo».
Poi una serie di osservazioni con cui ha evidenziato l’amarezza per ciò che ha disturbato l’operato della sua giunta nel corso dell’ultimo mandato: «Nella nostra terra – ha puntualizzato Agen – la politica è stata capace di fare gli stessi pasticci causati dai due anni di pandemia. A chi ci contesta di non aver raggiunto alcuni degli obiettivi prefissati ricordo che avevamo tutto pronto per attuare i nostri progetti, ma prima il covid e poi determinate manovre politiche ci hanno fatto perdere del tempo di fondamentale importanza. Addirittura nell’ultimo anno siamo stati impegnati in varie cause, vincendole però tutte. Purtroppo è chiaro che qualcuno ha preferito non farci lavorare serenamente piuttosto che far fare importanti passi avanti a Catania e ai territori che siamo stati chiamati a rappresentare. Ad esempio, c’era chi non credeva nel nuovo Ente Fiera, che invece è stato realizzato da un privato. Qualcuno vorrebbe realizzare il centro congressuale di Siracusa al posto di un cinema, ma non avrà mai la valenza che dovrebbe rappresentare. E poi la scuola di alta formazione, che si è fermata per motivi tecnici perché era impossibile parlare di formazione nel periodo in cui poteva essere fatta solo online».
Arrivato in conferenza stampa in compagnia dell’amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi, Agen ha quindi ribadito che non vi è assolutamente alcun contrasto con i vertici della società: «Non esiste affatto una questione Sac – ha detto – semmai il problema riguarda chi pur non avendo alcuna quota vorrebbe comandare al suo interno. In democrazia però governa chi ha le quote, che in questo momento sono in possesso della Camera di Commercio del Sud Est. Chi parla di colpo di mano di Agen per l’elezione della Sac dice il falso, perché è stata votata all’unanimità. Forse qualcuno ha ritenuto scandalosa la decisione di non concedere qualche consigliere a chi ce li chiedeva, però se abbiamo avuto il compito di guidare la Camera di Commercio del Sud Est ci siamo anche presi la responsabilità di sceglierne i componenti».
Agen, che continuerà a ricoprire il ruolo di presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia – Terre dell’Etna e del Barocco Catania Metropolitana, ha poi illustrato i suoi progetti per il futuro in seno alla Camera di Commercio: «Certamente – ha chiarito – io non farò più il presidente né sarò membro di giunta. Non so ancora se mi ricandiderò per il Consiglio. Ho fatto il presidente a titolo gratuito, ma mi auguro che il mio successore riceva un regolare compenso».