CASTELBUONO (Palermo). “Sono collegato al mio piano: lo guardo, è un fratellone, aprirlo e metterci le mani sopra è un rapporto fisico. Sono una autodidatta ma la forza dell’ascolto è la mia preparazione, riesco a catturare flussi diversi che trasformano uno strumentista in un musicista”. Sergio Cammariere ne è certo, “La musica mi rende vivo e io vivo per la musica”. Sarà lo stesso cantautore di Crotone a raccontarlo sul palco del CastelbuonoJazzFest che sabato prossimo (16 luglio) avvierà di fatto la macchina anche se il festival vero e proprio partirà poi a metà agosto, come da tradizione per la rassegna jazz, diretta da Angelo Butera, che quest’anno festeggia il suo primo quarto di secolo.
L’anteprima del Castelbuono Jazz Festival, alle 22 in piazza Castello, è dunque affidata a Sergio Cammariere, che avrà al suo fianco, Daniele Tittarelli (sax), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Amedeo Ariano (batteria), un sodalizio attivo da oltre trent’anni. Il cantautore ha da poco pubblicato Piano Nudo, l’ultimo album, interamente strumentale, caratterizzato da sonorità modern jazz. Ma per questi concerti estivi, in quartetto, recupererà pezzi storici di album di anni fa. “Eseguiremo brani sanremesi e pezzi dai miei primi dischi, riarrangiati e resi vivi ogni sera. Noi quattro abbiamo ancora voglia di giocare con le note e trasformare le canzoni in visioni. Credo che la musica sia quel filo invisibile che ci mette in connessione con il creatore dell’universo. Mi ha sempre meravigliato la versatilità dei brani storici che pensiamo con una stesura definita e intoccabile, e invece diventano visioni istantanee, spesso con lunghe code strumentali che il pubblico ama moltissimo”.
Sergio Cammariere ha un rapporto speciale con la Sicilia. “La amo perché è piena di contraddizioni, qui si vive come all’interno di un dramma di Pirandello o come se i nostri amici fossero personaggi della Commedia dell’arte. Io sono di Crotone sul mar Ionio ma il ceppo della mia famiglia è di Enna, ho anche una fidanzata siciliana, ho lavorato a lungo con Michele Guardì per i Promessi Sposi. Sono del Sud e ne vado orgoglioso, mi ritrovo sotto lo stesso cielo”.
Il festival entrerà nel vivo a ferragosto, in piazza Castello a Castelbuono, mentre l’Eremo della Liccia ospiterà la masterclass diretta dal pianista Enrico Intra, 86 anni portati con brio e leggerezza; previsti corsi di pianoforte, sax, tromba, canto e musica d’insieme, guidati rispettivamente da Claudio Giambruno Giacomo Tantillo e Giuliana Di Liberto, sotto l’egida del Consorzio Universitario e del Museo Civico di Castelbuono.
Il 15 agosto il cartellone si apre con Richard Galliano, fisarmonicista, bandoneonista, compositore che ha deciso di festeggiare i suoi 50 anni di carriera nel concerto Passion Galliano. Martedì 16 agosto, il ritorno di James Senese sulla scia di James is Back, album energico e passionale nato dall’esigenza di gridare al mondo che l’amore è la strada giusta da seguire; 17 agosto, un viaggio di Giuliana Di Liberto dentro il cantautorato genovese, da Tenco a De Andrè. 18 agosto, Peppe Servillo con il Solis String Quartet per Carosonamente, il suo nuovo progetto dedicato a Renato Carosone.
Dal 19 al 21 agosto, il festival ospiterà i grandi protagonisti del jazz italiano, tre serate di collaborazioni, amicizia, improvvisazioni. Quindi Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Giacomo Tantillo e Claudio Giambruno; la Piccola Orchestra CJF diretta da Antonio Zarcone, che accompagnerà le scorribande musicali di Francesco Buzzurro, Gianni Cavallaro, Giuliana Di Liberto, Gianni Gebbia, Nicola Giammarinaro, Osvaldo Lo Iacono, Giuseppe Milici, Umberto Porcaro, Riccardo Randisi. Il 21 agosto il Castelbuono Jazz Festival chiuderà con una grande festa dei maestri e degli allievi della masterclass diretta da Enrico Intra.
Il Castelbuono Jazz Festival è sostenuto dagli assessorati al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Siciliana, dall’Assemblea Regionale Siciliana, dal Comune di Castelbuono, e promosso dalla Fondazione Sicilia.