Regali di Natale: secondo Confartigianato vi sono 22,7 miliardi di euro di spesa intercettabile dal 30,6% delle imprese artigiane italiane

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L’elevata inflazione causata dalla crisi energetica, scoppiata lo scorso anno e amplificata dopo l’invasione dell’Ucraina, condiziona le scelte dei consumatori nel mese di dicembre, tradizionalmente caratterizzato dagli acquisti legati alle festività del Natale, in cui si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale.

L’analisi sulla spesa di dicembre intercettabile dalle imprese artigiane è proposta nell’Elaborazione Flash ‘Un regalo di Natale a valore artigiano. Focus su Artigianato alimentare – 12a edizione’ pubblicata oggi dall’Ufficio Studi. Qui per scaricarla.

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La maggiore spesa prevista per il mese di dicembre viene in parte spiazzata dal caro bollette che pesa per  il 2,4% della spesa per consumi finali. Pur in presenza di questo pesante fattore di rallentamento, dai più recenti indicatori congiunturali sui consumi si colgono alcuni segnali positivi. A novembre 2022 il clima di fiducia dei consumatori presenta una dinamica positiva e torna a risalire anche la  fiducia delle imprese, con una più marcata accentuazione per le imprese del commercio, unico settore in cui il clima di fiducia è superiore rispetto a quello precedente l’invasione dell’Ucraina. L’analisi dei conti nazionali pubblicati ieri evidenzia che nel terzo trimestre 2022 la spesa delle famiglie è salita del 2,2% rispetto al trimestre precedente.

La spesa di dicembre per gli acquisti di Natale – A dicembre ammonta a 22,7 miliardi di euro la spesa delle famiglie per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo – prodotti alimentari e bevande, moda e gioielleria, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona – che per quasi due terzi (66,3%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 15,1 miliardi di euro.

In chiave territoriale, la spesa a dicembre nel perimetro merceologico in esame supera un miliardo di euro in: Lombardia con 3.847 milioni di euro (16,9% del totale), Lazio con 2.342 milioni (10,3%), Veneto con 1.921 milioni (8,5%), Campania con 1.871 milioni (8,1%), Emilia-Romagna con 1.843 milioni (8,2%), Sicilia con 1.786 milioni (7,4%), Piemonte con 1.686 milioni (7,9%), Toscana con 1.448 milioni (6,4%) e Puglia con 1.300 milioni (5,7%).

Il valore artigiano di un regalo di Natale – I prodotti e servizi offerti dalle imprese artigiane italiane sono caratterizzati da una artigianalità basata sul valore del lavoro, sull’ascolto del cliente e sulla personalizzazione del prodotto, a cui si associa l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti realizzati. In molte realizzazioni trova una sintesi la cultura secolare della manifattura artistica e della rielaborazione dei materiali. Lavorazioni a regola d’arte caratterizzano prodotti ad alta creatività, innovazione e originalità.

I prodotti e servizi dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda di prossimità, grazie alla profonda conoscenza del mercato del locale da parte degli imprenditori, e a cui si rivolge la consulenza e il supporto ai clienti per installazioni e riparazioni, queste ultime garanzia di una maggiore circolarità e di una riduzione dei rifiuti.

Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’imprenditore, i suoi dipendenti e le rispettive famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità, garantendo sia la remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare.

Sono circa 305mila le imprese artigiane operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti e servizi artigianali di alta qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 30,6% delle imprese artigiane italiane: queste imprese danno lavoro a 907mila addetti cioè ad un terzo (34,8%) degli addetti dell’artigianato nazionale.

 

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