Mancanza di personale e difficoltà all'Ospedale Gravina di Caltagirone: la protesta di cittadini e di 15 sindaci dell’area del Calatino

- Pubblicità -

I quindici sindaci dei comuni del Calatino Sud Simeto, insieme a parecchie centinaia di cittadini, a rappresentanti di sindacati, partiti politici – con in testa PD , M5Stelle, Popolari per l’Autonomia e alcune associazioni impegnate nel sociale, sabato scorso hanno dato vita ha una poderosa manifestazione per affermare il sacrosanto diritto alla salute, minacciato dalla mancanza di personale nei reparti di emergenza dell’Ospedale Gravina di Caltagirone.

I primi cittadini (Fabio Roccuzzo di Caltagirone, Giovanni Ferro di Mirabella Imbaccari, Danilo Parasole di S.Michele di Ganzaria, Nuccio Barbera di S.Cono, Giovanni Burtone di Militello Val di Catania, Franco Barchitta di Scordia, Salvatore Astuti di Palagonia, Nunzio Vitale di Ramacca, Pippo Greco di Grammichele, Giovanni Spata di Mazzarrone, Santo Randone di Licodia Eubea, Giuseppe Mistretta di Mineo, Emilio Cosentino di Raddusa, Salvatore Ferraro di Vizzini e Ruggero Agostino Strano di Castel di Judica) hanno alzato la voce nei confronti della Regione e dello Stato, e sono determinati ad andare fino in fondo per chiedere non soluzioni temporanee e di compromesso, ma soluzioni chiare e definitive in grado di garantire assistenza sanitaria e di qualità ad un bacino di utenza di oltre 200 mila persone.

- Pubblicità -

La mancanza di personale – nello specifico di medici nel Pronto soccorso, e di specialisti nel reparto di cardiologia – che si registra da qualche tempo nell’Ospedale Gravina di Caltagirone desta allarme e preoccupazione nella popolazione dei quindici comuni; anche perché nella zona non ci sono altri presidi sanitari, se si esclude quello di Militello Val di Catania che, comunque, vive le stesse problematiche.

Allarme e preoccupazioni che abbiamo potuto constatare direttamente ascoltando numerosi sindaci, esponenti sindacali e decine di cittadini, alimentate anche dalle iniziative del Ministro Roberto Calderoli, finalizzate ad imprimere una forte accelerazione alla cosiddetta autonomia differenziata.

Un obiettivo questo certamente auspicato da alcune Regioni del Nord al fine di ottenere dallo Stato pieni poteri su ben 23 materie, tra le quali Sanità, Scuola, Trasporti, Governo del Territorio ecc, insieme alla delocalizzazione da Roma a Milano di alcune Agenzie come la Consob e l’Antitrust.

I LEP (Livelli essenziali di prestazione) da garantire a tutti i cittadini indipendentemente dal luogo dove risiedono – così come pensati nella riforma di 21 anni fa – sono l’elemento cardine della riforma del Titolo V da cui non si può assolutamente prescindere perché, ha sostenuto il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo: “Rappresentano la garanzia di parità di trattamento di tutti i cittadini da Nord a Sud su una serie di aspetti essenziali della vita. Dalla salute all’istruzione, dai trasporti pubblici al governo del territorio“.

Questo perché i divari aumenterebbero se invece dei LEP si applicasse, come chiede la Lega per bocca del ministro Calderoli, il criterio della spesa storica.

Pertanto, se non vengono prima garantiti i LEP, vale a dire i diritti sociali e civili a tutti i cittadini, non si possono attribuire più poteri ad alcune Regioni, perché questo darebbe loro la possibilità di pagare di più i loro medici e i loro insegnanti rispetto alle Regioni che hanno minore possibilità di spesa come quelle del Sud.

Su questa questione e sul potenziamento dei reparti di emergenza dell’Ospedale Gravina i sindaci di tutti gli orientamenti politici vogliono giocare un ruolo di protagonisti, forti delle parole del Capo dello Stato pronunciate lo scorso 10 dicembre in occasione dell’assemblea dell’ANCI, con le quali i sindaci venivano esortati a non lasciare indietro i più deboli, sia che si tratti di singole persone sia che si tratti di intere Regioni.

Se a queste esigenze prospettate in modo pacifico e democratico – hanno detto all’unisono i promotori della manifestazione – non ci dovrebbero essere da parte della Regione risposte celeri e concrete, allora la mobilitazione continuerà con sempre maggiore determinazione, perché il diritto alla salute va garantito a tutti, anche e soprattutto a chi vive nei piccoli comuni e nei territori svantaggiati.

Di tutti questi temi, e di molti altri ancora, parleremo nel nostro video di questa sera, che appunta racconta la manifestazione di sabato scorso e raccoglie diversi contributi di alcuni dei protagonisti all’iniziativa.

Appuntamento a questa sera, alle ore 21.00, in prima visione assoluta sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non mancate!

- Pubblicità -