«Il “caso” scoppiato tra Avvocatura della Regione e il commissario Portoghese ha risvolti da teatro dell’assurdo, se non da sceneggiato gattopardiano. Un caso che non può che sollevare molte perplessità circa la tempistica del suo svolgimento e le modalità sin qui conosciute ai più. Tutto ciò desta forte preoccupazione per le sue ripercussioni sul percorso amministrativo che dovrebbe portare la città fino alle elezioni di maggio. A questo punto occorre un’azione decisa della presidenza della Regione siciliana e dell’assessorato gli Enti locali, con il sostegno della Prefettura e della politica responsabile della città perché il vuoto di governo determinatosi non penalizzi ulteriormente la comunità catanese, le scadenze imminenti e le aspettative sul PNRR».
È il commento di Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, sulla vicenda che vede l’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione Siciliana esprimere parere negativo sui requisiti posseduti da Federico Portoghese come commissario straordinario del Comune e della Città metropolitana di Catania.
«È un episodio che preoccupa e deve far riflettere, per come si sta svolgendo e per come sia arrivato all’esito finale, ma anche per l’assordante silenzio della politica locale e regionale – aggiunge Attanasio – con un parere depositato dall’Avvocatura il 5 agosto 2022 e un commissario che si è insediato il 13 settembre al Comune e che, addirittura, si era già insediato a febbraio alla Città metropolitana, senza che nessuno avesse avuto da ridire e senza che nessuno fosse andato a verificare se quanto dichiarato fosse consono alle norme in vigore. Come mai la risposta arriva proprio adesso? Come leggere una decisione di tale portata? E non sarebbe utile, per comprendere osa sia accaduto, conoscere il committente di tale giudizio?».
«Forse il commissario ha toccato qualche nervo scoperto di pezzi della politica che vorrebbe agire indisturbata negli interessi di pochi a discapito dei tanti, oppure, non rispondendo più a nessuna autorevole voce guida, ha avviato quella auspicabile rivoluzione interna che ha frenato i progetti di pezzi della burocrazia e della politica cittadina?» si chiede ancora il segretario della Cisl catanese. Che aggiunge «auspichiamo non sia vero che quanto dichiarato non sia rispondente ai requisiti legislativi per coprire il posto di commissario».
Secondo Attatasio «Catania sta vivendo una stagione molto delicata su cui bisogna accendere i riflettori della legalità e del contrasto a chi antepone interessi di pochi a discapito della collettività». «Lo diciamo da tempo – ribadisce – che a Catania non è più tempo di egoismi politici e di autoreferenzialità ma di dialogo e confronto sui tanti temi che riguardano lo sviluppo e gli appalti per le opere pubbliche».
«A partire dalle scadenze immediate, come la festa di Sant’Agata – continua – per proseguire con i gravi problemi delle periferie che stavamo provando ad affrontare con Prefetto e Presidente del Tribunale dei minori, e poi le risorse da investire per gli interventi nei quartieri popolari, per rifare la rete idrica, per la sanità territoriale prevista dal PNRR. E cosa dire dello stravolgimento delle partecipate di Comune e Città metropolitana? In tutto ciò non è che abbiano avuto peso le prese di posizione del Commissario sui “No” resi a qualche presidente di queste?»
«Insomma –conclude Attanasio – Catania e la sua area metropolitana non possono permettersi nemmeno un giorno senza governo, senza una guida che abbia chiare le azioni da fare da qui a brevissima scadenza. Per questo ci appelliamo ancora una volta alle istituzioni locali e regionali, alla politica responsabile e alle forze sociali perché si arrivi a una soluzione condivisa ed efficace per superare un’impasse che non è solo amministrativa ed evitare che la comunità catanese subisca ancora una volta un colpo mortale alle sue legittime aspettative. In questi giorni ci incontreremo con Cgil e Uil per definire un percorso comune affinché, ancora una volta, su Catania non si spenga “la luce” ».