Economia circolare, il progetto ExPliCit finanziato dall’Ue con un grant “Marie Curie”

- Pubblicità -

Ricercatori, aziende e organizzazioni di produttori, consumatori e distributori al lavoro per sviluppare modelli di produzione e consumo più attenti alla sostenibilità. Agli studiosi Unict fondi per 65 mila euro.

- Pubblicità -

Incentivare l’applicazione dei principi dell’Economia Circolare nelle aziende europee, esplorandone le implicazioni economiche, ambientali, sociali ed operative, principalmente sull’organizzazione dei network produttivi e distributivi.

Sono gli obiettivi principali del progetto ExPliCit (Exploring Palsuible Circular Futures), che vede come capofila le università di Sheffield e Parthenope di Napoli e numerosi partner internazionali, tra cui il dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’Università di Catania e le università spagnole di Siviglia e Vigo.

L’Economia Circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

Attualmente si pone come la più credibile soluzione realistica per affrontare le sfide ambientali come il riscaldamento globale, la mobilità sostenibile, la scarsità di risorse e la gestione dei rifiuti, riducendo l’uso di risorse non rinnovabili e le emissioni di CO₂, e allo stesso tempo per creare, attraverso l’innovazione, nuove opportunità commerciali e posti di lavoro.

In Europa, l’Economia Circolare richiede, secondo gli analisti, investimenti per 4,5 mila miliardi entro il 2030. In Italia, secondo Agenda Digitale, l’Economia Circolare riguarda 519 mila persone e vale 3,5 miliardi € di PIL, valore superiore al valore medio europeo (2,2 miliardi €).

Per questa ragione, oltre alle attività di ricerca in senso stretto, il progetto ExPliCit contempla iniziative per lo scambio di conoscenze e di trasferimento tecnologico tra mondo accademico e industriale, attraverso la mobilità intersettoriale dei ricercatori del consorzio, coinvolgendo come partner anche organizzazioni di produttori e consumatori come la Academy of Business in Society (Belgio), la Federación Andaluza de Electrodomésticos y Otros Equipamientos del Hogar (Spagna), la Revertia Reusing and Recycling SL (Spagna), la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle piccole imprese della Campania e FederConsumatori Catania.

In questo contesto, l’Università etnea ha ottenuto dalla Commissione un finanziamento legato a un ‘grant’ di quasi 65 mila euro nell’ambito del prestigioso programma di ricerca Marie Skłodowska-Curie Actions Staff Exchange (MSCA-SE-2022 Horizon Europe). Responsabile scientifico per l’Ateneo di Catania è Salvatore Cannella, professore associato di Ingegneria Economico-gestionale del Dicar. Partecipano al progetto anche i docenti e ricercatori Carmela Di Mauro, Michela Le Pira, Maria Rosa Trovato, Alessandro Ancarani, Francesco Arcidiacono, Roberto Corsini, Antonio Costa, Sergio Fichera e David J. Peres.

«Siamo molto contenti di poter sviluppare attività di ricerca nell’ambito dell’Economia Circolare e in partenariato con autorevoli centri di ricerca europei – spiega il prof. Cannella -. Nei prossimi tre anni avremo l’opportunità di ospitare diversi esperti stranieri, collaborando con associazioni di produttori, distributori, piccole imprese e consumatori». Il progetto ha preso il via nello scorso mese di gennaio, con il kick-off meeting che si è tenuto all’Università Parthenope di Napoli, con la partecipazione del Project Officer della Commissione Europea per ExPliCit e dei partner del consorzio.

- Pubblicità -