Beni confiscati alla mafia, il presidente di Confcooperative Sicilia Mancini traccia le direttrici per una gestione di successo

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Il presidente di Concooperative Sicilia Gaetano Mancini ha tratto le conclusioni dell’iniziativa del CRESM di ieri, in presenza di Sindaci, rappresentanti tecnici del Ministero e dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, consorzi, associazione del Terzo settore e cooperative.

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“Rete, comunità e governance sono le direttrici che accompagnano il successo della gestione dei beni confiscati.”

Sono  parole di Gaetano Mancini, che ha tratto le conclusioni dell’iniziativa del CRESM di ieri, in presenza di Sindaci, rappresentanti tecnici del Ministero e dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, consorzi, associazione del Terzo settore e cooperative.

Rosa Laplena, referente di Confcooperative Sicilia per la messa a valore del patrimonio sottratto alla criminalità, e che ha moderato i lavori, ha esposto il modello dell’organizzazione che vede la centro la persona ed il territorio con le sue imprese. Il Presidente Mancini, in premessa, ha dato apprezzamento allo Stato ed alle Forze di Polizia che hanno raggiunto l’importante obiettivo di della cattura del boss Messina Denaro. Ha aggiunto che le cooperative della rete Confcooperative stanno crescendo ed acquisendo sempre più la veste di cooperative di comunità.

In ultimo Mancini, che siede nell’organismo nazionale dell’Agenzia, in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, auspica la costituzione regionale di un tavolo di confronto sulla gestione del patrimonio confiscato.

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