Il senatore Giacobbe (PD) sui minori fondi concessi agli enti che si occupano dell'insegnamento della lingua italiana nel mondo

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Il governo concede meno fondi per l’insegnamento dell’italiano all’estero: tagli fino al 18%. L’intervento del Senatore Pd eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide

Giacobbe: “Scure sulla promozione della nostra cultura nel mondo” 

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“Non un taglio, ma una scure sulla diffusione della cultura italiana all’estero e la promozione dell’italianità del mondo”.

Così il Senatore del Pd eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide, Francesco Giacobbe, commenta la scelta del Governo italiano di investire meno fondi, rispetto a quanto richiesto, per l’insegnamento della lingua italiana nel mondo.

“Parliamo di un -18% rispetto a quanto necessario per finanziare i progetti di chi si occupa dell’insegnamento dell’italiano all’estero, percentuale ragguardevole che ridimensiona la progettualità degli enti gestori nel mondo e crea grandi e gravi incertezze anche per quanto riguarda il presente”.

“In alcuni Paesi dell’emisfero australe, come l’Australia e il Sudafrica – spiega, infatti, Giacobbe – la notizia arriva quando l’anno scolastico è cominciato e i progetti per cui erano stati richiesti i finanziamenti sono a buon e non possono essere sospesi o ridimensionati. Gli enti gestori si troveranno, quindi, con buchi nei bilanci che potrebbero creare enormi problemi. A questo va aggiunto che, di certo, per evitare situazioni simili, il prossimo anno i programmi di studio saranno rivisiti al ribasso, creando scompensi nell’apprendimento e nell’insegnamento e della nostra lingua”.

Visto che la diffusione della lingua italiana nel mondo rappresenta uno dei punti cardini per la promozione culturale del Paese e, di conseguenza, del Made in Italy e dell’Italianità, per il Senatore Giacobbe si tratta di un passo “che non va nella direzione di valorizzare o supportare gli italiani all’estero, né il Sistema Paese nel mondo. Si è appena conclusa l’assemblea plenaria del CGIE e mi sembrava che tutti fossero concordi nel sottolineare l’importanza che l’insegnamento all’estero della nostra lingua ha per il Paese, ed ecco i risultati: contributi del 18% inferiori. Non vedo armonia fra obiettivi e strategia per raggiungerli. Come non vedo coinvolgimento e supporto del Sistema Paese da parte del Governo. Così non va”.

Il Senatore ha anche annunciato che presenterà un’interrogazione perché il governo risponda in aula di questi tagli e faccia chiarezza su obiettivi e strategia da seguire per gli italiani nel mondo. “Bisogna essere chiari e uscire dagli equivoci. Tagliare i fondi non significa voler investire negli italiani all’estero, ma l’opposto. Allora lo si dica chiaramente senza mezzi termini”.

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