Da mercoledì 17 a venerdì 19 aprile, si svolge la seconda edizione del festival “Cantieri Intermediali“, a cura di Maria Rizzarelli, Laura Pernice e Corinne Pontillo (Dipartimento di Scienze umanistiche), intitolata “L’alfabeto della gioia – Per una mappa dell’immaginario di Goliarda Sapienza”, di cui ricorre il centenario della nascita.
Attraversando i confini di cinema, fotografia, letteratura e teatro, Cantieri Intermediali è un festival in progress che si ramifica nei punti nevralgici del centro storico della città di Catania. Gli eventi si svolgeranno infatti in vari luoghi culturali della città: Monastero dei Benedettini (sede del Dipartimento di Scienze umanistiche), Piazza Scammacca e CUT – Centro Universitario Teatrale di Piazza Università.
L’ecosistema è quello dell’intermedialità, da intendersi come spazio dell’indisciplina e del transito da e verso i linguaggi, declinati secondo approcci ibridi. Un cantiere aperto dove l’Università e il territorio si intrecciano alle arti e alla sperimentazione.
Ogni giornata sarà articolata in tre momenti: “InFabbrica“, che prevede conversazioni aperte, workshop e tavole rotonde con ricercatori e ricercatrici, artiste e artisti che trasformeranno le aule universitarie in botteghe di scambi; “Magazzini“, con presentazioni di libri e dialoghi sugli strumenti e sui risultati delle ricerche; “Dopolavoro“, che offrirà momenti di evasione, condivisione e creatività con proiezioni, recital, performance (virtuali e non).
Nel corso del convegno si intende ripercorrere la parabola espressiva di Goliarda Sapienza provando a tracciare una mappa tematica e intertestuale del suo immaginario intermediale, secondo una prospettiva per certi aspetti inedita in grado di coniugare saperi e competenze trasversali.
Attraverso la formula rizomatica dell’alfabeto, studiose e studiosi di larga provenienza si confronteranno con i modi e le forme della scrittura di Sapienza, cercando di ricomporne la costellazione di rimandi, le citazioni più o meno esplicite, le fonti e riferimenti interni.
Le giornate di studio permetteranno così di recuperare la dimensione multilineare dell’ingegno di Sapienza, di ricostruire la sua doppia vocazione di attrice-scrittrice, il suo posizionamento critico nel quadro dell’industria culturale italiana.
Gli eventi prendono il via questa sera, 17 aprile 2024 alle ore 21, con la performance intermediale per Goliarda Sapienza “il mio parlare a voi” e si svolgerà al al CUT – Centro Universitario Teatrale (Piazza Università 13) ideato all’interno del gruppo di Arti performative del Disum.
La performance – a cura di Giorgia Coco, Alessandro Di Costa, Enrico Riccobene, Stefania Rimini e Giovanna Santaera – immagina di attraversare alcuni nuclei portanti della scrittura di Goliarda Sapienza puntando sulla dimensione creativa, ovvero sull’incrocio di linguaggi e pratiche secondo una visione ibrida, frammentaria.
Le tracce vive, ma scomposte, dei testi di Sapienza prendono dunque corpo dentro il palcoscenico del CUT Unict, tramite un montaggio a tratti vertiginoso, in grado di produrre impressioni nuove e letture non schematiche. Quel che ha guidato le ricerche è la volontà di ridefinire i bordi tra memoria e identità, assenza e presenza, amore e morte, nel segno di quella dimensione ancestrale che per Sapienza coincide con il tremito del cuore, dal momento che «si attende /ora per ora chi /deve arrivare».
La partecipazione è aperta al pubblico e gratuita, salvo esaurimento posti.