Una carezza per il palato.
Possiamo definire così i piatti del ricco menù di Buatta, punto di riferimento per la ristorazione catanese che “rinasce” dopo un periodo di stop.
Nato nel 2015 per volere di due giovani coppie catanesi – Nicolò Giannotta e Agnese Privitera, Giorgia L’Episcopo e Damiano Valguarnera – questa bella realtà, dopo una chiusura di tre anni, ha deciso di rinnovarsi con una cucina ispirata al “comfort food ma senza etichette”, così come recita il nuovo claim.
Diversi i punti di forza considerando il ricco menù che strizza l’occhio non solo alla cucina siciliana ma che permette di fare davvero un giro del mondo grazie a Dina Ferrari, anima della cucina: i suoi viaggi sono la sua ispirazione, spunti che si sposano perfettamente con la cucina siciliana.
Resta uno dei piatti più iconici, il Cunzatizzu – un pane condito che nasce dallo stesso impasto della pizza – con le tante varianti e restano i piatti serviti nelle Buatte: sono piccoli barattoli di vetro che le nostre nonne usavano per le conserve e che qui diventano contenitori di sapori che conquistano il cliente.
Tutto ciò accompagnato da ottime birre artigianali e da una interessante carta dei vini.
Insomma, un menù con una forte identità che valorizza i sapori, il territorio; così come Buatta vuole valorizzare via Crociferi, strada storica che unisce passato, presente e futuro, così come fanno i ragazzi di Buatta.