Partenariato Speciale Pubblico Privato (PSPP) come chiave per valorizzare i beni pubblici italiani. Il racconto del convegno di Palermo – L’Evento

Il 71% dei beni pubblici italiani risulta inutilizzato o scarsamente valorizzato: si rende quindi evidente la necessità di trovare nuovi strumenti per curarne la gestione. Ecco che emerge l'idea del Partenariato Speciale Pubblico Privato (PSPP), illustrata nell'evento di ieri da diversi attori del mondo cooperativo

APERTURA-HASHTAG-SICILIA-NEWS-NOTIZIE-GIORNALE-ONLINE-OGGI-NOTIZIA-DEL-GIORNO-REDAZIONE - PSPP - PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO - CONFCOOPERATIVE SICILIA - PARTENARIATO - ARS - SALA MATTARELLA
- Pubblicità -

Il Partenariato Speciale Pubblico Privato (PSPP) può davvero essere uno strumento innovativo e sostenibile di valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Questo il concetto chiave emerso dall’evento svoltosi ieri, mercoledì 22 gennaio, presso la magnifica sala Piersanti Mattarella del Palazzo dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) in Piazza del Parlamento n°1 a Palermo.

Il convegno, co-organizzato da Confcooperative Sicilia, Legacoop Sicilia, Confcooperative Cultura Turismo Sport e Legacoop Culturmedia, è stato un’occasione per esplorare le opportunità offerte dal PSPP, condividere esempi virtuosi di cooperazione e partenariato in Sicilia, e al contempo interconnettere tra loro diverse realtà del mondo cooperativo di caratura regionale e nazionale.

- Pubblicità -

Noi di Hashtag Sicilia abbiamo seguito la giornata di lavori per la nostra rubrica “L’Evento” – che come saprete è il format con il quale vi portiamo ad assistere “in prima fila” ad alcuni degli avvenimenti più rilevanti nel panorama del nostro territorio – intervistando le principali personalità intervenute e rilevando i principali spunti emersi durante la discussione.

Le fasi salienti della giornata

I tre indirizzi di saluto

Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali di Fabrizio Ferrara, presidente della V Commissione Cultura dell’ARS, il quale ha iniziato a tracciare la rotta verso i temi di discussione della giornata sottolineando come “la sinergia tra pubblico e privato sia la chiave per valorizzare il patrimonio culturale e creare ricchezza per la popolazione”, ed evidenziando al contempo il ruolo della politica regionale nel sostenere queste importanti collaborazioni.

Successivamente ha preso la parola Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, che ha colto l’occasione per sottolineare quanto il PSPP sia uno strumento strategico per accelerare interventi di riqualificazione e gestione del patrimonio culturale, superando i limiti della pubblica amministrazione. Ha inoltre evidenziato come la formula cooperativa favorisca il coinvolgimento delle comunità locali, incrementando il capitale sociale e promuovendo lo sviluppo territoriale sostenibile.

A far da eco a queste dichiarazioni sono state le parole di Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia, il quale ha evidenziato i benefici del PSPP per tutti gli attori che vengono coinvolti, sottolineando come consenta di recuperare beni culturali inutilizzati restituendoli alla collettività senza perdere la proprietà pubblica. Inoltre ha ventilato la possibilità che questi progetti in PSPP non riguardino solo beni culturali e architettonici, ma spazino anche verso altri settori come sanità, housing sociale, ripristino di antichi borghi.

Introduzione e interventi

Giovanna Barni, presidente nazionale di Culturmedia Legacoop, ha introdotto i lavori illustrando il potenziale del PSPP per superare le criticità gestionali e finanziarie che affliggono le PA (pubbliche amministrazioni) a cui sono affidati beni culturali pubblici. “Il patrimonio culturale può diventare motore di sviluppo economico grazie all’alleanza tra pubblico e privato”, ha dichiarato la dott.ssa Barni, aprendo la strada agli interventi successivi.

Franco Milella, Consigliere della Fondazione Fitzcarraldo, ha evidenziato la distinzione fondamentale tra le tipologie di partenariato, sottolineando che i Partenariati Speciali Pubblico-Privati (PSPP) si differenziano dai contratti tradizionali per la loro natura collaborativa e di lunga durata. Dalle parole del dottor Milella è emerso come, a differenza dei modelli basati su esecuzione standardizzata, i PSPP promuovano una relazione fiduciaria tra pubblico e privato, incentrata sull’adattamento continuo e sulla valorizzazione complessiva del bene culturale. E parso quindi chiaro come questo approccio permetta non solo di fornire servizi aggiuntivi, ma anche di generare valore sostenibile, con benefici diretti per le comunità e i territori coinvolti.

Mario Emanuele Alvano, segretario generale di ANCI Sicilia, ha spiegato alcune delle ragioni che portano i comuni siciliani ad essere in difficoltà rispetto alla gestione dei beni culturali, evidenziando al contempo l’importanza di formare all’interno degli stessi personale maggiormente qualificato, “per sfruttare appieno le potenzialità dei beni culturali”.

Le esperienze virtuose di partenariato cooperativo

Successivamente hanno preso la parola coloro i quali hanno davvero iniziato nel concreto ad attuare il Partenariato Speciale Pubblico Privato, ovvero i presidenti di alcune cooperative siciliane che hanno già preso in gestione dei beni pubblici con questa formula. Sono infatti tre le realtà in Sicilia che hanno già iniziato i progetti in PSPP:

  1. Badia Lost & Found (Lentini): Questo progetto ha restituito alla comunità l’ex caserma dei carabinieri, abbandonata da oltre 30 anni, trasformandola in un centro culturale ibrido che offre servizi per il welfare culturale.
  2. Archeofficina (Marsala): Ha creato una rete museale integrata tra il Parco archeologico di Lilibeo e i suoi siti esterni, recuperando e rendendo fruibili cinque siti precedentemente chiusi al pubblico.
  3. Officine Culturali di Catania: Attivo dal 2010, questo partenariato con l’Università di Catania ha valorizzato il Monastero dei Benedettini e altri beni culturali, promuovendo attività culturali, educative e laboratori che coinvolgono la comunità locale.

Conclusioni

Le conclusioni della giornata di lavori sono state affidate ad Irene Bongiovanni, presidente nazionale di Confcooperative Cultura Turismo Sport, la quale ha rimarcato come – alla luce del fatto che ben il 71% dei beni che costituiscono il patrimonio architettonico/culturale italiano è inutilizzato o scarsamente valorizzato -, sia sempre più necessario iniziare ad attuare in modo più capillare il PSPP.

In chiusura ha posto l’accento sulle cooperative, spesso composte da giovani fortemente legati ai loro territori, che con competenze specifiche riescono a dare nuova vita ai beni culturali, contribuendo a contrastare lo spopolamento delle aree interne.

Per visionare le interviste integrali ad alcuni dei protagonisti dell’evento – nello specifico a: Irene Bongiovanni, presidente nazionale di Confcooperative Cultura Turismo Sport; Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali Catania; Giovanna Barni, presidente nazionale di Culturmedia Legacoop; Gaetano Mancini, presidente Confcooperative Sicilia; Filippo Parrino, presidente Legacoop Sicilia; Franco Milella, Consigliere della Fondazione Fitzcarraldo; Giorgio Franco, presidente della cooperativa BADIA LOST & FOUND di Lentini; Mario Emanuele Alvano, segretario generale ANCI Sicilia; Fabrizio Ferrara, presidente V Commissione Cultura dell’ARS – non ci resta che darvi appuntamento alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!

- Pubblicità -