Come promesso nel precedente articolo dedicato alle celebrazioni agatine 2025, ecco che riprendiamo il nostro racconto della Festa dal punto in cui ci eravamo interrotti. L’ultima immagine con cui vi avevamo lasciato era stato lo spettacolo pirotecnico “ro tri”, ma a seguire si sono avvicendati – come ogni anno sempre in qualche modo uguali, ma al tempo stesso diversi nella loro unicità – tutti gli altri momenti salienti delle celebrazioni. Vediamoli insieme

La Messa dell’Aurora all’insegna del Giubileo e della “speranza attiva”
La giornata di martedì 4 febbraio della Festa di Sant’Agata 2025 è stata aperta, come di consueto, dalla Messa dell’Aurora: la funzione che, alle prime luci dell’alba, “risveglia” la Santa dalla sua “cammaredda” e la porta per la prima volta dopo tanto tempo tra i fedeli, accompagnandola con le dovute celebrazioni.
Nello specifico, gli argomenti centrali attorno ai quali ha ruotato l’omelia di quest’anno dell’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna, sono stati: la necessità di risvegliare la responsabilità individuale e collettiva delle persone, l’esigenza sempre più impellente di riuscire trasformare la società attraverso la “speranza attiva“, la giustizia sociale e la cura per gli ultimi: con un particolare riferimento ai detenuti e alle loro condizioni di vita.
Inoltre Mons. Luigi Renna ha sottolineato come la religione non debba essere solo una tradizione che muove le masse senza trasformare le coscienze; rimarcando anche come in questo senso il Giubileo possa diventare un’opportunità per rinnovare la città. A tal proposito ha citato il concetto biblico di liberazione: così come nell’antico Israele si restituivano le terre, si liberavano gli schiavi e si azzeravano i debiti, anche Catania è chiamata a ricostruire il proprio tessuto sociale, dando speranza a chi si trova in difficoltà.
Il giro esterno della Festa di Sant’Agata 2025
L’Omelia di Mons. Barbaro Scionti, Parroco della Cattedrale
Poco prima che le reliquie di Sant’Agata lasciassero gli spazi antistanti alla Chiesa del Duomo per iniziare il giro esterno, il Parroco della Cattedrale, Mons. Barbaro Scionti ha ispirato i fedeli con la sua omelia esortando ognuno dei presenti a prendere esempio dalla Santa Patrona di Catania per le proprie scelte di vita, rigettando le logiche dell’egoismo, della violenza e della sopraffazione del prossimo che purtroppo troppo spesso circolano in questo periodo.
Infine, guardando con commozione il busto reliquiario, Mons. Scionti ha invitato i devoti ritrovare questi stessi concetti nei due simboli che Sant’Agata sporta con sé: la croce gemmata, che rappresenta la vittoria della fede sull’arroganza del mondo, e la tavoletta angelica, con l’iscrizione “Mentem sanctam, spontaneam, honorem Deo et patriae liberationem”, che rappresenta un vero e proprio programma di vita che esorta alla purezza di cuore, alla dedizione e all’impegno per una città libera e giusta.
Dopo le sue parole i devoti hanno iniziato a trasportare il fercolo secondo il consueto giro esterno della città, affrontando le consuete tappe che la contraddistinguono.
La tappa in Piazza Stesicoro, il discorso alla città di Mons. Luigi Renna e la salita dei Cappuccini
Un momento significativo del giro esterno di questa festa di Sant’Agata 2025 è stato senz’altro il passaggio in Piazza Stesicoro, nel quale la processione si è anche fermata per ascoltare le parole di Mons. Luigi Renna alla città. I suoi due principali inviti alla popolazione catanese sono stati quelli di “organizzare la speranza” e “guardare avanti”.
Il primo concetto rappresenta la pratica di non delegare ad altri il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo, e la seconda assumersi responsabilità vera di educare i giovani a rispettare le regole e prendersi cura della città; perchè “solo attraverso una rinnovata coscienza civica e religiosa si può costruire un futuro migliore per Catania, in sintonia con gli insegnamenti della Santa”.
Poi si è dato il via al celebre momento della Salita dei Cappuccini: momento di grande tensione e devozione, in cui si è rinnovato ancora una volta il sacrificio della martire, mettendo alla prova la resistenza fisica e spirituale dei fedeli. Dopo il superamento della ripida pendenza i devoti si sono ancora una volta lasciati andare ad un’esplosione di applausi e grida: “Viva Sant’Aita!”.
Nel corso della giornata il fercolo ha poi proseguito il suo giro, arrivando al momento dei fuochi del Fortino e ritirandosi in cattedrale. Con il progredire dell’imbrunire le vie del centro della città si sono popolate di diverse “postazioni ‘arrusti e mangia”, affiancate a tutti gli altri stand con le prelibatezze del periodo; in questo modo i fedeli stanchi hanno potuto alleviare le loro fatiche, e i cittadini e i turisti sono riusciti ancora una volta ad entrare in sintonia con l’atmosfera della festa.

Giorno 5 febbraio: il Pontificale di Mons. Zuppi e l’inizio del giro interno
Alle ore 10.15 della mattina di mercoledì 5 febbraio di questa festa di Sant’Agata 2025 si è dato il via alla Messa Pontificale preparatoria al giro interno della Santa tra le via della città. A partecipare sono state le più alte istituzioni della vita politica della città di Catania e della Regione, tra le quali Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e per le politiche del mare; Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana e diversi assessori della sua giunta; Enrico Trantino, sindaco di Catania; e diverse altre personalità di rilievo regionale e nazionale.

I Vescovi concelebranti il Pontificale sono stati: Mons. Arcivescovo, Card. Romeo, Mons. Raspanti, Mons. Gristina, Mons. Accolla, Mons. Lomanto, Mons. Damiano, Mons. Viva, Mons. Marciante, Mons. Peri, Mons. Schillaci, Mons. La Placa, Mons. Di Pietro, Mons. Pappalardo, Mons. Pennisi, Mons. Gallaro, Dom. Scicolone, Vicario Generale, Priore Capitolo.

A tenere l’Omelia è stato Mons. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo di Bologna, che ha esordito con le magnifiche parole “Quanto cuore che ci unisce”. Successivamente ha espresso diversi concetti interessanti riguardanti la sanità, e il modo in cui la possiamo davvero concretamente portare nella vita di tutti i giorni. “Noi stessi possiamo essere i Santi della porta accanto, perchè Santità non vuol dire perfezione, vuol dire amore di Dio”.
Successivamente il Fercolo ha iniziato il giro interno, e i devoti hanno trascinato la vara lungo il percorso stabilito. Nel corso della giornata, e soprattutto dal pomeriggio, le vie del centro si sono riempite della classica cera delle Candelore, regalando come sempre uno spettacolo suggestivo.

Giorno 6: i fuochi del Borgo, la salita di San Giuliano e il rientro in Cattedrale
Alle 6.30 di questa mattina, giovedì 6 febbraio, ecco che vi è stato il magnifico momento dello spettacolo pirotecnico del Borgo. Le condizioni meteo promettevano pioggia, e si era addirittura ventilato di poter evitare, qualora la situazione fosse peggiorata, di far affrontare ai devoti la salita di San Giuliano.
Per fortuna però il tempo ha assistito i fedeli, e si è proceduto come di consueto, anche in questa Festa di Sant’Agata 2025, tutto si è svolto regolarmente, fino al rientro in Cattedrale, avvenuto alle ore 11.20, leggermente in anticipo rispetto al trend di questi ultimi anni.