L’APE Sociale, misura straordinaria già introdotta dalla Legge di bilancio 2017 (Governo Gentiloni, Ministro del Lavoro Giuliano Poletti), vuole essere una risposta concreta per i lavoratori e le lavoratrici in situazioni difficili che necessitano di un anticipo pensionistico. Questo strumento, gestito dall’INPS e finanziato dallo Stato, offre un supporto economico temporaneo a persone che hanno raggiunto una determinata età e che non percepiscono altre pensioni, né in Italia né all’estero. A partire dal 1° gennaio 2024, l’età minima per accedere all’APE Sociale è fissata a 63 anni e 5 mesi, garantendo così un’agevolazione anticipata rispetto all’età pensionabile standard. Il beneficio dell’APE Sociale viene erogato fino al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia o fino al conseguimento di una pensione anticipata. Inizialmente prevista come misura sperimentale, l’APE Sociale ha visto numerose proroghe, con l’ultima estensione fino al 31 dicembre 2025, secondo quanto stabilito dalla Legge 30 dicembre 2024, n. 207. Per poter accedere all’APE Sociale, i lavoratori devono appartenere a specifiche categorie e devono essere iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), obbligatoria per i dipendenti, o alle sue forme sostitutive o esclusive. Le principali categorie beneficiarie sono:
- Disoccupati: lavoratrici e lavoratori che abbiano perso il lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e che abbiano concluso il periodo di disoccupazione indennizzata da almeno tre mesi. Devono inoltre avere almeno 30 anni di contributi versati.
- Caregivers: lavoratori che assistono da almeno sei mesi un familiare convivente con grave disabilità, in possesso di almeno 30 anni di contributi.
- Invalidi: lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% e che abbiano accumulato almeno 30 anni di contributi.
- Lavoratori impiegati in attività gravose: lavoratori dipendenti che abbiano svolto per almeno 7 anni negli ultimi 10, o per almeno 6 anni negli ultimi 7, attività considerate gravose, come addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate, professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, artigiani, operai specializzati e agricoltori, ecc. (per la lista completa si rimanda alla pagina dell’INPS).
L’indennità dell’APE Sociale decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio laddove a tale data sussistano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge, previa cessazione dell’attività lavorativa. Tale indennità è corrisposta ogni mese per 12 mensilità annuali, fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento di un
trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.
Il valore economico dell’indennità, in caso di iscrizione ad un’unica gestione, è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo). Le persone che entro il 31 dicembre 2025 si trovino o potrebbero venire a trovarsi nelle condizioni previste dalla legge devono, preliminarmente alla domanda di prestazione, presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio entro il 31 marzo 2025, 15 luglio 2025 e, comunque, non oltre il 30 novembre 2025.
L’APE Sociale si configura, quindi, come una misura fondamentale per proteggere le lavoratrici e i lavoratori che versano in condizioni difficili, offrendo un sostegno economico anticipato in attesa del raggiungimento della pensione di vecchiaia. L’attenzione alle categorie più vulnerabili rende questa misura un elemento importante della previdenza sociale contemporanea in Italia.
Giuseppe Emiliano Bonura