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Sull’autore: cenni biografici di Giuseppe Culicchia
Ospite della puntata di questa sera è uno degli scrittori più importanti e versatili del panorama letterario italiano: Giuseppe Culicchia. Autore prolifico – ha pubblicato circa una trentina di libri con i maggiori editori italiani – e traduttore di rilievo – ad esempio di opere di Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis -; Culicchia ha saputo dar vita, negli ultimi decenni, a libri che hanno colpito profondamente il pubblico e la critica, tra i quali possiamo citare, giusto a titolo di esempio, “Tutti giù per terra” e “Il paese delle meraviglie”.
Oggetto della nostra chiacchierata odierna è stata però la sua ultima creazione: “Uccidere un fascista. Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio” (Mondadori – 2025), un’opera potente in grado di riportare alla luce alcune delle vicende più drammatiche e divisive degli anni di piombo.
“Uccidere un fascista”: due vite dal credo opposto, ma dal destino simile
Il background storico del libro è appunto l’epoca di forte estremizzazione della lotta politica avvenuta in Italia tra gli anni ’60 e ’80. Un periodo in cui lo scontro tra i militanti delle opposte forze politiche sfociava in episodi di violenza e terrorismo, e in cui si poteva finire uccisi per aver scritto la propria opinione in un tema scolastico.
Proprio quest’ultimo evento è una storia vera: è infatti ciò che accadde a Sergio Ramelli, giovane diciottenne ucciso a Milano nel 1975 dalle Brigate Rosse a seguito del clamore generato dalla diffusione di un suo compito scolastico in cui condannava le violenze portate avanti da questa frangia estremista.

Ma nel libro vi è anche un’altra figura importante, appartenente “all’altro lato della barricata”: ed è quella di Walter Alasia, cugino dello stesso autore Giuseppe Culicchia, brigatista rosso morto in uno scontro a fuoco proprio l’anno dopo rispetto al decesso di Sergio Ramelli.
Due credi opposti, ma due destini simili, accomunati da un’epoca violenta e da un finale tragico: questo è in qualche modo in senso ultimo del libro. Attraverso un’intensa narrazione in seconda persona e una forte attenzione al contesto storico, con “Uccidere un Fascista” Culicchia invita i lettori ad una riflessione profonda: al di là delle ideologie, il dolore di chi perde un figlio è sempre lo stesso.
Per l’intervista integrale e per tutti questi, e numerosi altri temi e spunti di riflessione, non ci resta che darvi appuntamento alla nostra intervista integrale, trasmessa questa sera dalle ore 20.00 sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!