STMicroelectronics, Fiom Cgil e Cgil Catania: “Il tempo in più serva a cambiare il piano industriale. Grave l’assenza di Regione e Comune”

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Un’occasione sprecata per dare risposte concrete ai lavoratori, e un’assenza istituzionale che pesa come un macigno. È quanto denunciano Cgil Catania e Fiom Cgil Catania al termine dell’incontro svoltosi ieri, giovedì 3 aprile, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma sulla vertenza STMicroelectronics, alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto e dei vertici aziendali.

Un confronto interlocutorio – reso necessario dal rinvio al 10 aprile del tavolo nazionale con i ministri Urso e Giorgetti – durante il quale l’azienda ha confermato il ruolo strategico dell’Italia all’interno del gruppo, ma ha anche fatto riferimento alle difficoltà legate alla crisi dell’automotive e all’impatto dei nuovi dazi statunitensi.

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Da qui, la presa di posizione netta delle organizzazioni sindacali che hanno chiesto questo confronto “perché, accanto alle criticità legate alla congiuntura economica, si sono aggiunti gravi errori di valutazione, riorganizzazione e comunicazione da parte del management, culminati nell’annuncio – inaccettabile – di una revisione del piano industriale con possibili riduzioni occupazionali. In Francia, sappiamo che il processo è già stato avviato: non accetteremo che questo accada anche in Italia. – dichiarano Carmelo De Caudo, segretario generale Cgil Catania e Rosy Scollo, segretaria generale Fiom Cgil Catania- STMicroelectronics è un’azienda strategica per il futuro industriale della Sicilia e del Paese, e non può pensare di ridurre il proprio perimetro occupazionale mentre riceve ingenti risorse pubbliche. Per questo, chiediamo al Governo di vincolare gli investimenti statali alla salvaguardia dell’occupazione e al rilancio produttivo della microelettronica in Italia. L’azienda deve assumersi piena responsabilità sociale e garantire trasparenza: non basta dire che ST resterà centrale in Italia, servono impegni concreti su investimenti e posti di lavoro.

Riteniamo grave e inspiegabile l’assenza del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, e del sindaco di Catania, Enrico Trantino, al tavolo di oggi. Avevano garantito la loro presenza al fianco dei lavoratori, e invece non si sono presentati. In un momento così cruciale, il territorio siciliano meritava una rappresentanza istituzionale all’altezza della partita in gioco”.

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