PALERMO – Centoquarantacinque addetti, di cui 81 donne e 47 uomini under 36, sono stati impegnati in sei progetti del Pnrr nei Comuni di Lercara Friddi, Enna, Grammichele, Montelepre, Santa Domenica Vittoria e San Cono. Sono alcuni dati emersi nel corso del convegno “Innovazione Sociale, Welfare e Mezzogiorno: La Cooperazione Sociale e le Storie dei Territori” che si è svolto a palazzo dei Normanni, a Palermo, organizzato dal Consorzio Umana Solidarietà s.c.s, in collaborazione con MCL (Movimento Cristiano Lavoratori), l’ANCOS UNCI (Associazione Nazionale delle Cooperative Sociali aderenti all’UNCI) e il Consorzio Il Melograno.
“Abbiamo dato la possibilità a 145 soggetti, in prevalenza donne e per un terzo giovani, di lavorare per il proprio territorio – dichiara Paolo Ragusa, coordinatore del Consorzio Umana Solidarietà e presidente Ancos Unci -, partendo dalle fragilità esistenti per rafforzare l’inclusione e la socializzazione di intere comunità. Tutti i Comuni hanno offerto il servizio di telemedicina, raccogliendo adesioni importanti da parte dei cittadini e ciò ha evidenziato come la tecnologia possa essere anche un valido strumento di consolidamento delle relazioni umane. Inoltre, la gestione di questi progetti ha evidenziato e rafforzato sia la funzione generativa che il ruolo trasformatore della cooperazione sociale, sottolineando come questa possa essere un motore di innovazione e cambiamento positivo all’interno della comunità”.
I progetti che hanno ricevuto un finanziamento di 12.430.000 euro rientrano nel programma NextGenerationEU nell’ambito dell’Ex PNRR Misura M5C3, Investimento 1, Linea di intervento 1.1.1 – Interventi Speciali per la coesione territoriale “Strategia Nazionale per le aree interne” “Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità” e dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“I progetti del Pnrr sono fondamentali per promuovere lo sviluppo e migliorare la qualità della vita – dichiara l’assessore regionale alle Autonomie locali -, specialmente attraverso l’implementazione di servizi sensibili e di supporto alle persone. In particolare, l’integrazione di servizi sociali e sanitari innovativi, come la telemedicina, rappresenta un passo importante verso un sistema sanitario più accessibile ed efficace, offrendo assistenza sanitaria a distanza, riducendo le barriere geografiche e permettendo a comunità remote di ricevere cure tempestive e di qualità. In situazioni di emergenza o in aree isolate, questa tecnologia può fare la differenza tra la vita e la morte, garantendo interventi rapidi e salvavita. Investire in questi servizi significa anche promuovere l’inclusione sociale e migliorare la sostenibilità del sistema sanitario nazionale, rendendolo più resiliente e capace di rispondere alle esigenze di tutte le persone, ovunque si trovino”.
I sei Comuni stanno già beneficiando di investimenti mirati. A Lercara Friddi, Distretto Sanitario n.38 (Alia, Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccapalumba, Valledolmo, Vicari), è in atto un intervento significativo offrendo servizi importanti quali: l’etnopsichiatria, infermiere di comunità e centro diurno. Programmi di intervento che sono stati ideati, costruiti e offerti alla cittadinanza nell’arco di due anni con passione, dedizione scientifica e umana. L’équipe è composta da: psicologo, mediatore linguistico culturale, assistente sociale e psichiatria e offre supporto psicologico secondo un modello di intervento multidisciplinare, tenendo conto, soprattutto della cultura di provenienza. A Montelepre, i fondi destinati alla realizzazione di servizi di assistenza socio-alloggiativa sono stati utilizzati per creare spazi temporanei per l’accoglienza di migranti in fase di uscita da SAI. Qui, l’integrazione sociale viene affrontata con una logica inclusiva e di autonomia. A Grammichele una piccola comunità di pochi abitanti ha offerto alloggi temporanei e servizi di orientamento nell’ambito lavorativo. A San Cono e Santa Domenica Vittoria, hanno offerto alloggi temporanei a famiglie in uscita dai SAI, sostenendo le famiglie nei diversi processi di inserimento sociale, territoriale e lavorativo. L’ASP di Enna ha proposto, un servizio di etnopsichiatria che ha coinvolto molte realtà di accoglienza e sanitarie creando così laboratori emozionali, incontri individuali e terapie di gruppo. Anche qui, come Lercara, l’approccio metodologico è multidisciplinare coinvolgendo figure quali: l’antropologo, psicologo, psichiatra e assistente sociale.
“Il Pnrr rappresenta un’opportunità cruciale per la nostra Isola – dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano -, poiché offre la possibilità di rilanciare l’economia regionale e di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Con l’avvio delle attività di questi sei progetti, sono state coinvolte numerose donne e giovani under 36, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, l’occupazione e uno sviluppo sostenibile, contribuendo così a rafforzare il tessuto sociale della Sicilia”.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri, l’On. Vincenzo Figuccia, deputato Ars; Giorgio D’Antoni, presidente regionale Mcl Sicilia; Andrea Amico, presidente nazionale Unci; Mario Monge, direttore Consorzio “Il Melograno”; alcuni sindaci dei Comuni nei quali si sono svolti i progetti.