Ricordo di Luigi Vajola a 100 anni dalla nascita, autore della legge speciale per Palma di Montechiaro e Licata

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La scelta di ricordare la sua figura nella cittadina agrigentina non è tanto legata al fatto che ha trascorso gli anni della fanciullezza con i nonni nella città del Gattopardo, bensì al fatto che, oltre ad essere stato consigliere comunale, fu autore della Legge Speciale per Palma e Licata.

Una norma scaturita a seguito del convegno celebrato a Palma il 27 aprile del 1960 per iniziativa di Danilo Dolci, e a cui parteciparono numerosi uomini di cultura di livello nazionale e tanti uomini politici di diverso orientamento.

Tra i personaggi che raccolsero l’invito del sociologo Trentino e animarono quel dibattito storico ricordo, tra gli intellettuali: Carlo Levi, autore del celeberrimo romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli“, Silos Labini, Giulio Einaudi, Bruno Zevi, Enzo Lauretta, Franco Ferrarotti, Leonardo Sciascia, Lelio Basso, il poeta Ignazio Buttita, il cantastorie Ciccio Busacca, il pastore valdese Tullio Vinai.

Tra gli uomini politici parteciparono gli onorevoli Girolamo Li Causi, Giorgio Napolitano, Ugo La Malfa, Emanuele Macaluso, Giuseppe La Loggia, Simone Gatto, Ludovico Corrao, Francesco Renda, Girolamo Scaturro, Lillo Rubino, Luigi Vajola. Fu della partita anche Mimì La Cavera, lo storico presidente di Confindustria Sicilia, che per difendere gli interessi dell’Isola aveva sfidato i vertici nazionali dell’associazione imprenditoriale, la quale però, per tutta risposta, lo espulse.

Un convegno, quello sulle aree depresse del 1960, che mise insieme il fior fiore della cultura e della politica italiana, e che non era certo nato dal nulla: si basava infatti sulla necessità e sulla volontà di dare continuità ad un vasto movimento di popolo che aveva visto protagonisti uomini e donne che lottavano contro la mafia e la fame, per condizioni di vita più dignitose, per il diritto all’istruzione e all’assistenza sanitaria, per il lavoro, per l’acqua e le fognature.

Invece il convegno “dei nostri giorni”, moderato dal professore Maurizio Masone, presidente del Centro Culturale Pierpaolo Pasolini di Agrigento, è stato impreziosito dalla presenza dei familiari dell’onorevole Vajola, dal messaggio dell’ex ministro Enrico La Loggia, dagli interventi del segretario generale della Cgil agrigentina, dall’assessore Giuseppe Petrucci, dall’ex sindaco di Palma Rosario Gallo, promotore del conferimento della cittadinanza onoraria, dagli onorevoli Angelo Lauricella e Luigi Alaimo.


Particolarmente toccante e denso di significato l’intervento di Giovanni Vajola, figlio di Luigi, che, dopo aver ricordato le tradizioni antifasciste della famiglia, gli esempi del padre che per essersi rifiutato di indossare la divisa degli studenti fu espulso da tutte le scuole del Regno (dove rientrerà dopo aver sostenuto un esame da esterno) e in particolare dello zio che fu il primo sindaco socialista di Modica e che pagò duramente la sua avversione al fascismo, si è soffermato sulla passione e sull’impegno politico e civile della generazione del padre.

Una generazione che per fare uscire la Sicilia dalle macerie della guerra, dalle condizioni di arretratezza economica e civile, e per la rottura definitiva del latifondo sacrificò gli anni della giovinezza e gli affetti familiari.

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Alfonso Buscemi, segretario della Cgil di Agrigento, ha detto che se è vero che dopo il varo di quella norma a firma Vajola tante cose sono cambiate, è anche vero che molto resta ancora da fare sul territorio, a partire dalle questioni che riguardano la mancanza di acqua e di lavoro.

Nel suo intervento, l’assessore del Comune di Palma, Giuseppe Petrucci, dopo aver rievocato – sulla base dei racconti ricevuti – alcune gesta e l’impegno profuso dall’onorevole Vajola per la città; ha sottolineato gli sforzi compiuti dall’amministrazione guidata da Rosario Gallo e quelli attualmente in corso da parte della giunta in carica per affrontare i numerosi problemi che continuano a gravare sulla popolazione.

L’onorevole Angelo Lauricella, presidente dell’USEF e dell’ANPI di Agrigento, promotore dell’iniziativa finalizzata a ricordare la figura dell’onorevole Vajola, dopo aver richiamato le grandi lotte delle popolazioni siciliane degli anni cinquanta e sessanta da cui ha origine l’impegno del mondo della cultura e della politica di quel determinato contesto storico, ha tratteggiato la personalità del politico di origine modicane.

Il presidente dell’USEF ha infatti fatto cenno al suo carattere spigoloso e a tratti polemico, alla vastità dei suoi interessi culturali, ai suoi interventi puntuali pronunciati nei congressi dell’associazione degli emigrati, anche quando la salute non lo sorreggeva.

Lauricella, infine, ha parlato dell’impegno dell’onorevole Vajola nella direzione della scuola sindacale di S.Venerina che lui aveva contribuito a fondare e della splendida esperienza alla guida del giornale dell’USEF.

Luigi Alaimo, vice presidente dell’associazione degli ex parlamentari nazionali e Rosario Gallo hanno richiamato, l’uno le iniziative e le battaglie condotte nel Parlamento siciliano e i meriti acquisiti sul fronte dei risultati e l’altro, l’ex sindaco della città, l’impegno profuso nel consesso comunale di alcune personalità “esterne“, tra cui Gigi Vajola (che restò sempre molto legato a Palma) e l’onorevole Anna Grasso.

L’incontro si è concluso con l’impegno degli organizzatori di mettere assieme gli scritti, gli appunti, i molti articoli e le registrazioni degli interventi dell’On. Luigi Vajola per farne un libro che possa trasmettere alle nuove generazioni l’impegno e l’esempio virtuoso che questo importante personaggio ha dato nella lotta per la democrazia e peri diritti dei lavoratori.

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