Il 15 maggio in ogni parte del Globo, e in particolare in Argentina, Germania, Belgio e in tutte nazioni dove c’è una presenza significativa di nostri corregionali, si celebra la giornata del Siciliano nel mondo.
Una ricorrenza particolarmente sentita dai siciliani perché ricorda l’anniversario della conquista dello Statuto dell’Autonomia Siciliana, avvenuta il 15 maggio del 1946.
Pertanto, per ricordare la storia, la cultura, l’identità e il legame dei siciliani con la loro terra d’origine giovedì scorso a Mirabella Imbaccari l’Usef, in collaborazione con l’Istituto Edmondo De Amicis, il Comune e l’Ordine dei Giornalisti Siciliani, ha celebrato la giornata del siciliano nel mondo.
La location che ha ospitato l’evento peraltro è un comune dell’entroterra dell’Isola particolarmente falcidiato dall’emigrazione che vanta il triste primato degli iscritti all’Aire.
L’evento, nonostante le avverse condizioni atmosferiche e l’allerta meteo che hanno impedito la partecipazione di altri potenziali partecipanti, si è svolto regolarmente davanti ad una nutrita presenza di alunni e insegnanti della scuola De Amicis, di consiglieri e assessori Mirabellesi e di parecchi giornalisti.
Il convegno si è articolato in due momenti: quello dedicato alla tavola rotonda che é stata presentata dal dottor Salvo Li Castri, consigliere dell’Ordine dei giornalisti, e animata da Salvatore Augello, segretario generale dell’USEF, dal Sindaco di Mirabella Imbaccari Giovanni Ferro, dai parlamentari nazionali Fabio Porta e Toni Ricciardi, dal professore Cremona in rappresentanza dell’Istituto De Amicis, dal dottor Luca Failla dell’Ufficio di Gabinetto dell’Assessorato regionale alla famiglia e dal professore Paolo Sajia, storico dell’emigrazione e presidente della rete dei musei dell’emigrazione.
La tavola rotonda è stata conclusa dal senatore Angelo Lauricella, presidente dell’USEF. A seguire, il secondo momento nel quale si è proceduto alla premiazione degli alunni che si sono aggiudicati i primi posti con i temi elaborati sull’emigrazione e alcune personalità che si sono distinte all’estero con le loro attività, con le loro opere, con le loro azioni e nel campo delle professioni.
Augello ha esordito ricordando che negli anni sessanta e settanta la Regione siciliana era la prima della classe in tema di leggi sull’emigrazione, anzi fu proprio l’antesignana, fece da apripista e da esempio, oggi – ha continuato- dobbiamo constatare con amarezza che la Sicilia non ha una legge, non ha una consulta e non destina un centesimo per promuovere un rapporto con i nostri corregionali e non sostiene gli sforzi delle associazioni. Il segretario dell’USEF, dopo aver ricordato le innumerevoli iniziative promosse dalla sua associazione a favore dei figli degli emigrati volti a far conoscere la terra dei propri avi e degli anziani per farli ricongiungere alle proprie radici e rinverdire i ricordi della loro infanzia, ha auspicato l’approvazione di una norma capace di cogliere le novità intervenute nel mondo dell’ emigrazione e dell’immigrazione e di istituire la consulta regionale, sull’esempio di quando fatto da tutte le altre Regioni italiane.
Giovanni Ferro, sindaco di Mirabella Imbaccari nel suo appassionato intervento si è soffermato sul fatto che il suo comune detiene il triste primato della percentuale più alta di emigrati rispetto alla popolazione residente; ha informato sull’attività che promuove ogni anno nei confronti della sua comunità residente in gran parte in alcuni comuni tedeschi, nonché il gemellaggio con le amministrazioni locali di quelle realtà. Il sindaco ha continuato sostenendo che le problematiche migratorie e quelle sulle zone interne debbono procedere a braccetto e vanno affrontate con urgenza, a partire dall’equiparazione in tema di Imu sulla prima casa degli emigrati che debbono essere esentati al pari degli altri italiani residenti nel nostro paese. Infine ha informato che come ogni anno anche nel 2025 sarà celebrata la festa della Patrona Maria S.S. delle Grazie anche all’estero, oltre, ovviamente che a Mirabella Imbaccari.
Indi hanno parlato i parlamentari nazionali Fabio Porta nato a Caltagirone eletto nella circoscrizione estero America e Toni Ricciardi, eletto nella circoscrizione estero Europa.
L’onorevole Porta, dopo aver accennato al fatto che nella giornata del siciliano nel mondo si festeggia anche l’anniversario della conquista dello Statuto e dell’Autonomia siciliana per la quale tanti siciliani si batterono strenuamente, a partire dal calatino Silvio Milazzo, si è soffermato sulla problematica connessa alla concessione della cittadinanza.
Ha informato sulle condizioni di vita dei nostri emigrati in Sud America, sulle difficoltà dei nostri connazionali in Venezuela, Porta ha, infine, auspicato un ripensamento da parte del governo sulla questione della cittadinanza e l’approvazione di una norma regionale in grado di rafforzare il legame dei nostri corregionali con la terra d’origine e promuovere la nostra cultura.
L’onorevole Ricciardi, come suol dirsi, non le ha mandate a dire al governo Meloni in tema di decreto sulla cittadinanza, sostenendo su questa materia l’esigenza di far prevalere la ragione pena il rischio danneggiare gli emigrati di origine italiana e l’impugnativa della norma per incostituzionalità. Ha informato sull’iter della norma volta a esentare gli emigrati proprietari di una sola abitazione nella terra d’origine dal pagamento dell’Imu, così come avviene per i residenti in Italia; una legge ha sostenuto Ricciardi che sta per arrivare al traguardo anche grazie al sindaco di Mirabella Imbaccari che è stato una vera e propria spina nel fianco.
Dopo è intervenuto il dottor Luca Failla dell’ Ufficio di gabinetto dell’ Assessorato alla Famiglia, il quale, dopo aver portato il saluto dell’assessore, ha fatto presente che la giunta regionale ha già approvato una nuova norma sull’emigrazione che supera le leggi precedenti innovandole in modo tale da cogliere le novità intervenute su questa materia. Il rappresentante dell’Assessorato ha concluso dichiarando che a breve questo disegno di legge sarà portato all’ ARS per essere esitato.
È seguito l’intervento del professore Sajia, storico dell’emigrazione e presidente della rete dei musei dell’ emigrazione. Questi, dopo essersi detto d’accordo sulla necessità di far camminare insieme la problematica dell’ emigrazione con quella delle zone interne, anche perché dai paesi dell’entroterra le partenze continuano e a partire sono soprattutto giovani, laureati e diplomati, ha intrattenuto l’uditorio sul tema dell’ emigrazione come risorsa. A questo proposito ha sostenuto che i nostri corregionali che arrivano in Sicilia, sollecitati anche dalle iniziative connesse al cosiddetto turismo delle radici, spendono e investono anche per acquistare abitazioni nelle zone balneari e in tante località turistiche come Lipari e le Eolie. Infine ha informato sul fatto che i figli e i nipoti dei nostri emigrati sono anche interessati a conoscere l’albero genealogico della propria famiglia, solo che i comuni non sono molto organizzati anche se grazie ai contributi ricevuti qualche risultato si comincia ad ottenere : su 180 comuni finanziati quaranta sono in grado di rispondere a questa esigenza.
Il professore Cremona – che ha parlato a nome della dirigente scolastica dell’istituto che ha collaborato all’evento, che è stata impossibilitata a partecipare -, ha detto che la scuola si misura ogni giorno con il problema dell’emigrazione, non solo perché a Mirabella non esiste una sola famiglia che non abbia una persona emigrata, ma anche perché ogni anno si fatica a formare le aule e a mantenere gli attuali organici; anche se negli ultimi anni, grazie alla presenza di immigrati (provenienti dalle zone sub-sahariane, dal Pakistan e da alcuni paesi europei) il problema della formazione delle aule è stato in qualche modo superato; anche perché spesso gli immigrati hanno bisogno di conoscere la lingua per prendere la cittadinanza. Il professor Cremona ha puntualizzato anche che, su queste questioni, un po’ di aiuto arriva anche da alcuni cittadini di “rientro”, che rimpatriano, oltre che alla Germania, anche e soprattutto dal Venezuela. Chi rientra dalla Germania lo fa perché la crisi ha investito anche quel paese, mentre chi rientra dal Venezuela lo fa perché, oltre alle difficoltà esistenziali, ci sono anche difficoltà legate al tipo di regime politico.
Al convegno ha preso la parola anche Gaetano Calà, vice-presidente del CARSE, che oltre a condividere le parole di Augello ha auspicato anche lui un intervento legislativo della regione siciliana in materia di emigrazione.
Il Senatore Angelo Lauricella, nelle sue conclusioni, dopo avere ricordato uno studio fatto nel 1970 dal giornalista Antonio Stella che ci diceva che nei primi 70 anni del ‘900 sono partiti oltre 27 milioni di persone; ha ricordato anche un altro studio relativo ai cognomi italiani nel mondo, che sarebbero in totale oltre 150milioni. Successivamente ha continuato sostenendo che dalla Sicilia si continua tutt’ora a partire in maniera consistente, e che a lasciare l’isola non sono soltanto persone che hanno semplicemente bisogno di trovare un lavoro, anche non qualificato; ma anche professionisti, ingegneri, architetti, medici ecc… che in Italia, nelle Università e nelle attività professionali, non trovano spazio, mentre all’estero vengono valorizzati e ottengono anche un trattamento economico significativamente superiore a quello che avrebbero in Italia.
Il presidente dell’Usef, concludendo il suo intervento, oltre a dichiararsi d’accordo con le analisi e le proposte espresse dal segretario generale Augello e dal sindaco di Mirabella, ha auspicato che i partiti ritornino ad occuparsi dei nostri connazionali e, con particolare riferimento a Siciliani, che la regione riscopra il suo impegno in direzione dei nostri corregionali. E a questo proposito ritiene che i partiti dovrebbero dotarsi di una piattaforma che colga le novità che sono intervenute nel mondo dell’emigrazione, con particolare riferimento all’emigrazione che riguarda i siciliani. Nella seconda parte dell’evento sono stati premiati gli alunni che hanno prodotto i migliori temi relativi all’emigrazione; nonché due siciliani che si sono distinti nel mondo: uno proveniente dall’Argentina, Roberto Pennisi, e l’altro dal Canada, Charles Criminisi.
Nello specifico Roberto Pennisi è stato premiato per le sue capacità imprenditoriali e per aver raccontato la vicenda della sua famiglia (e di tante altre) in alcune pubblicazioni significative, l’ultima delle quali: “Capitanes contra viento y marea”. Charles Criminisi, originario di Racalmuto, giurista di grande valore, è stato insignito del titolo di cittadino italo-canadese dell’anno e del riconoscimento di “Ambasciatore di Sicilia”. Altri riconoscimenti sono andati a Salvatore Arnone, alla famiglia Drago, e a Chito Fusai.
