Il 31 maggio 2025 è stato registrato un grande successo per i Bonus Giovani e Donne, con oltre 60mila domande presentate in appena 15 giorni di operatività. Questi incentivi sono stati pensati per favorire l’assunzione stabile di giovani under 35 e donne prive di occupazione retribuita da lungo tempo.
Tra il 16 e il 30 maggio 2025, l’INPS ha ricevuto ben 55.525 richieste per l’esonero contributivo dedicato all’assunzione di personale non dirigenziale sotto i 35 anni. Queste domande impegnano circa 579 milioni di euro sugli 1,4 miliardi disponibili, finanziati anche dall’Europa attraverso il Programma Nazionale giovani, donne e lavoro.
Per quanto riguarda il Bonus Donne, sono state presentate 4.960 richieste, destinate ad assumere donne senza impiego retribuito da almeno 24 mesi, o 6 mesi nelle regioni ZES, le Zone Economiche Speciali: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna. Questo incentivo ha già impegnato poco più di 54 milioni di euro dei 479 milioni previsti.
Il Bonus Giovani, istituito ai sensi dell’articolo 22 del Decreto Coesione (D.L. 7 maggio 2024, n. 60), prevede un esonero del 100% dei contributi previdenziali per un massimo di 24 mesi. È rivolto ai datori di lavoro privati che assumono o trasformano contratti a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato per lavoratori sotto i 35 anni, mai impiegati con contratti stabili. Per le aziende situate nelle regioni ZES, l’importo massimo mensile è di 650 euro, mentre per altre aree è 500 euro. Il Bonus Giovani è compatibile con alcune agevolazioni, tra cui la maxi-deduzione per nuove assunzioni prorogata fino al 2027 e l’esonero pari all’1% dei contributi per le aziende con Certificazione della parità di genere.
Il Bonus Donne, inserito nell’articolo 23 del Decreto Coesione, offre ai datori di lavoro privati un esonero contributivo del 100% per 24 mesi. È rivolto a donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni, ovunque residenti, e da 6 mesi nelle regioni ZES. Per le assunzioni a tempo indeterminato, è previsto un massimo di 650 euro mensili. Gli incentivi sono soggetti a vincoli stringenti, tra cui il possesso del DURC certificante che l’azienda è in regola con il pagamento dei contributi e l’assenza di licenziamenti effettuati dal datore di lavoro nei 6 mesi precedenti nelle medesime unità produttive.
Questi incentivi rappresentano un’importante opportunità per ridurre la disoccupazione giovanile e femminile, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno. Resta da vedere se la risposta positiva iniziale si tradurrà in un reale incremento occupazionale e in un miglioramento delle condizioni di lavoro.
Giuseppe Emiliano Bonura