Catania, 21 giugno 2025 – Si è tenuto giovedì, presso la Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, un importante tavolo istituzionale convocato dal Comune di Catania sul futuro del servizio Asacom (Assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione), rivolto a circa 900 alunne e alunni con disabilità frequentanti le scuole del primo ciclo.
Nell’incontro che ha visto la partecipazione del sindaco Enrico Trantino, di Bruno Brucchieri (assessore alle Politiche Sociali), della dirigente del Servizio comunale competente, delle Centrali cooperative e delle rappresentanze sindacali di categoria, le segreterie della Cisl e della Fisascat Cisl di Catania hanno espresso con chiarezza la propria posizione, già formalmente trasmessa nella stessa giornata all’amministrazione comunale, ponendo l’accento sulla necessità di migliorare il servizio, non solo in termini di qualità per gli utenti, e di garantire condizioni di lavoro dignitose ed eque per le centinaia di lavoratrici e lavoratori Asacom, da anni impegnati con professionalità in un settore tanto delicato quanto strategico per l’inclusione scolastica e sociale dei ragazzi con disabilità.
La Cisl ha richiesto con forza che le proposte emerse vengano formalmente inserite nel Patto di Accreditamento 2025, affinché diventino criteri concreti a garanzia della qualità del servizio e dei diritti dei lavoratori. «Solo attraverso strumenti chiari e condivisi – affermano le segreterie di Cisl e Fisascat – sarà possibile dare reale attuazione agli obiettivi comuni, trasformando le buone intenzioni in risultati misurabili e duraturi, eliminando il dumping salariale e contributivo e la squallida pratica dell’alienazione dei diritti dei lavoratori».
Rispetto del contratto nazionale di settore
Tra i punti centrali sollevati dalla Cisl, l’esigenza inderogabile di assicurare il rispetto dell’applicazione del CCNL di settore e di garantire la regolarità delle retribuzioni, «nella considerazione che la dignità del lavoro e della persona passa dal rispetto delle regole e la qualità del servizio non può prescindere dalla valorizzazione di chi lo garantisce quotidianamente».
Trasparenza e uniformità del sistema di accreditamento
Altro tema cruciale affrontato è stato la trasparenza degli atti dei soggetti che si accreditano: il sindacato di via Giuffrida ha chiesto che l’intero sistema di accreditamento degli enti gestori sia basato su criteri oggettivi così come è previsto nelle recenti normative e nelle direttive dell’ANAC; che tale sistema sia uniforme a quello della Città Metropolitana e ad altri comuni del territorio (va ricordato che nella provincia di Catania sono quasi 1800 gli alunni assistiti e circa 2000 i lavoratori del settore); che le regole introdotte siano chiare e verificabili e diventino, assieme al regolamento varato dal consiglio comunale sulla materia, bussola e garanzia per tutto il sistema.
Anagrafe degli assistiti
Nel corso del dibattito, la Cisl ha inoltre rilanciato una proposta innovativa: l’istituzione di un’“anagrafe degli assistiti”, strumento utile per una presa in carico integrata e personalizzata, in un’ottica di “progetto di vita” che accompagni bambini e ragazzi con disabilità lungo tutto il loro percorso formativo e di vita sociale. Una misura che permetterebbe di raccogliere dati affidabili, monitorare l’efficacia degli interventi, rafforzare la rete dei servizi e promuovere azioni coordinate e non sovrapposte e, cosa altrettanto importante, la razionalizzazione della spesa sociale.
Allineamento dei costi
Non meno rilevante, infine, la richiesta di allineare i costi del servizio tra il Comune di Catania e la Città Metropolitana, per evitare disparità che impattano negativamente tanto sulla qualità degli interventi educativi quanto sulle condizioni contrattuali dei lavoratori. «Non è accettabile – sottolineano la Cisl e la Fisascat – che a pochi chilometri di distanza si applichino condizioni economiche e contrattuali diverse per lo stesso servizio».
La Cisl e la Fisascat Cisl ribadiscono l’impegno a continuare un’attenta azione di vigilanza e rappresentanza, facendosi portavoce delle istanze del personale e promuovendo una rete territoriale sempre più solida e inclusiva. «Per garantire un reale diritto allo studio – conclude la Cisl – è fondamentale che Comune, enti gestori, scuole, famiglie e organizzazioni sindacali lavorino insieme. L’inclusione non può essere solo un principio: deve tradursi in atti concreti, tutele effettive e servizi di qualità».