Confcooperative Sicilia chiede una riduzione dei costi di revisione: le cooperative siciliane non devono pagare più delle altre

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Il Consiglio Regionale di Confcooperative Sicilia rilancia l’azione politica: mandato forte al presidente Mancini. In arrivo una proposta per una svolta nella contribuzione delle cooperative sulla vigilanza.

Si è tenuto a Palermo il Consiglio Regionale di Confcooperative Sicilia, un momento di confronto ampio e partecipato tra le rappresentanze territoriali e settoriali del movimento cooperativo. Al centro della discussione, le priorità politiche e strategiche dell’organizzazione in vista dei prossimi appuntamenti istituzionali.

Tra i temi di maggiore rilievo quello dell’esigenza di abbattere il maggior costo che le cooperative siciliane sono costrette ingiustificatamente a sostenere per le attività di vigilanza rispetto alle altre regioni italiane. In vista della imminente convocazione della CRC – Commissione Regionale Cooperazione, Confcooperative Sicilia ha condiviso l’urgenza di una proposta forte e unitaria: l’adeguamento del contributo di revisione agli standard nazionali.

Una richiesta che, se accolta, segnerebbe una svolta storica per il sistema cooperativo siciliano, in quanto consentirebbe un abbattimento dei costi, soprattutto per le cooperative di piccole dimensioni, da sempre penalizzate da un sistema contributivo disallineato rispetto al resto del Paese.

Il Consiglio Regionale, ha espresso pieno sostegno politico e operativo all’azione dell’ing. Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, affidandogli il compito di rappresentare con forza le istanze delle cooperative siciliane nel confronto con la Regione.

“Oggi più che mai il movimento cooperativo ha bisogno di scelte coraggiose e concrete,” ha dichiarato l’ing. Mancini. “Porteremo in CRC una proposta giusta e necessaria: adeguare il contributo di revisione agli standard nazionali è un atto di equità che può rafforzare l’intero tessuto cooperativo siciliano e dare respiro a tante realtà virtuose. Contiamo sulla sensibilità che l’Assessore Tamajo ha sempre mostrato nei confronti delle imprese siciliane che non possono essere penalizzate rispetto alle altre cooperative italiane.”

Confcooperative Sicilia conferma così il proprio ruolo di interlocutore attivo e responsabile nelle politiche di sviluppo dell’economia cooperativa, a beneficio di territori, comunità e lavoratori.

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