Sigonella, in centinaia al presidio per la pace: “La Sicilia ripudia la guerra”

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Una manifestazione partecipata e densa di significati si è svolta oggi davanti alla base militare di Sigonella, dove cittadini, sigle sindacali, rappresentanti istituzionali e attivisti si sono riuniti per ribadire un fermo no alla militarizzazione della Sicilia, e per chiedere un impegno concreto per la pace e il disarmo.

Nello specifico la protesta è stata promossa da CGIL, Libera, Comunità S.Egidio, ANPI, Lega Ambiente, Zero waste, ha registrato l’adesione del PD, del Movimento 5/Stelle, Emergency, UDU, UDI, Auser, Federconsumatori, Restiamoumani, Sunia, NoMuos, Verdi e Sinistra Italiana e, altre associazioni e movimenti di solidarietà con la Palestina.

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Sotto il sole cocente, i partecipanti hanno espresso la loro preoccupazione per il rischio che l’Isola venga trasformata in un avamposto strategico nei conflitti internazionali in corso, in particolare nel Medio Oriente, dove restano altissime le tensioni tra Israele e Iran e dove continua la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.

Non sono mancati slogan e canti contro il governo Meloni e il presidente della Regione Schifani colpevoli – a detta dei manifestanti – della politica del riarmo e del silenzio nei confronti dello sterminio del popolo Palestinese e del possibile utilizzo della base militare di Sigonella.

Sotto lo sguardo attento e discreto della polizia schierata davanti l’ingresso della base militare hanno preso la parola Alfio Mannino, segretario regionale della CGIL, Di Paola del movimento 5/Stelle, il leader del PD siciliano, Anthony Barbagallo, nonché i rappresenti di Verdi e Sinisrra Italiana, di Emergency, della comunità palestinese, di Lega Ambiente e del movimento degli studenti.

Durante gli interventi, è stato più volte richiamato lo spirito delle storiche mobilitazioni pacifiste degli anni ’80, come quella contro i missili Cruise a Comiso guidata da Pio La Torre. A più di quarant’anni di distanza, l’appello resta lo stesso: impedire che la Sicilia diventi terreno di confronto tra blocchi militari e rilanciare il ruolo della diplomazia e del dialogo.

Tra i messaggi più forti emersi dal presidio, la necessità di difendere i valori della Costituzione e di contrastare ogni forma di coinvolgimento diretto o indiretto dell’Italia in scenari di guerra. “La Sicilia è terra di pace, convivenza e moderazione. L’Italia non può essere complice di conflitti e violazioni dei diritti umani”, hanno ribadito diversi partecipanti.

Al centro delle richieste avanzate dai manifestanti, la promozione di una vera de-escalation internazionale e l’impegno per una soluzione diplomatica dei conflitti, a partire dalla questione israelo-palestinese con la prospettiva dei “due popoli, due Stati”.

La manifestazione si è conclusa pacificamente e con l’impegno a ritrovarsi in un prossimo appuntamento per contrastare la logica della guerra e affermare nel mondo una politica di pace e di dialogo tra i popoli.

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