Caso ODA, conferenza stampa a Palazzo degli Elefanti: le richieste e i diritti dei lavoratori senza stipendio

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CATANIA – Si è svolta questa mattina, mercoledì 6 agosto, a Palazzo degli Elefanti la conferenza stampa organizzata dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Graziano Bonaccorso, insieme alla collega Gianina Ciancio, al movimento politico ControCorrente e con il coinvolgimento diretto della rappresentanza dei lavoratori dell’ODA – acronimo di Opera Diocesana Assistenza – per riportare l’attenzione sulla grave situazione che da mesi colpisce centinaia di dipendenti dell’ente, privi di stipendio e di garanzie sul loro futuro occupazionale.

Tale iniziativa è nata dopo il toccante intervento e la denuncia, sollevata 10 luglio in Consiglio Comunale, che ha edotto la città sul caso della signora “Speranza”: una lavoratrice dell’ODA malata oncologica, vedova e senza retribuzione da sei mesi, minacciata di sfratto. Una storia emblematica, che rappresenta e aggrega in se un ventaglio di problematiche più ampio che coinvolge numerose famiglie legate all’ODA.

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Nel corso della mattinata, a partire dalle ore 10.00, hanno avuto modo di intervenire diverse personalità coinvolte nella vicenda, tra le quali il consigliere comunale Graziano Bonaccorso, l’avvocato Francesco Sanfilippo, la dipendente Susanna Baudanza, il deputato regionale Ismaele La Vardera (in collegamento da Palermo) e il deputato Luciano Cantone.

Durante il suo intervento, il consigliere Bonaccorso ha sottolineato la necessità di saldare rapidamente le spettanze arretrate e di ottenere garanzie per la stabilità occupazionale del personale ODA. Ha evidenziato il silenzio dell’amministrazione comunale, che fino a oggi non ha preso una posizione chiara sul tema, e ha chiamato in causa la Regione per pagare i debiti accumulati verso l’ente e garantire tempi certi per i trasferimenti. Ha inoltre ricordato che le proposte di affitto di ramo d’azienda, di cui si è discusso negli ultimi giorni, rappresentano un passo avanti ma non bastano a risolvere una situazione complessa, segnata da debiti pregressi, lentezze amministrative e mancanza di una strategia politica chiara.

L’avvocato Francesco Sanfilippo, legale dei lavoratori e presidente regionale del Dipartimento Disabilità di ControCorrente, ha rimarcato le stesse richieste di trasparenza e giustizia avanzate dai dipendenti e dal consigliere Bonaccorso, ricordando che gran parte della crisi è frutto di una gestione precedente poco virtuosa, sebbene alcune responsabilità ricadano anche sull’attuale. Ha precisato che l’ASP di Catania ha erogato regolarmente i fondi per tutti i trimestri, compresi quelli del 2025, mentre la Regione non ha ancora trasferito le somme di sua competenza.

La voce dei lavoratori, è stata rappresentata da Susanna Baudanza, dipendente ODA, che ha descritto una condizione di estrema incertezza. Ha parlato di sette mesi senza stipendio, di TFR e decreti ingiuntivi mai corrisposti da oltre due anni, di promesse di pagamenti mai mantenute e di una trasparenza mancata nelle comunicazioni dell’azienda. Ha ricordato come molti colleghi siano ormai all’ottavo mese senza retribuzione e vivano situazioni di forte disagio economico, con qualcuno che rischia di perdere la casa.

In collegamento da Palermo, il deputato regionale Ismaele La Vardera ha riaffermato il sostegno alla causa dei lavoratori, evidenziando l’importanza di difendere i loro diritti, di garantire controlli rigorosi nella gestione dei fondi pubblici e di non abbandonare questa battaglia finché non arriveranno risposte concrete.

Il deputato Luciano Cantone ha sottolineato la necessità di un intervento immediato e coordinato tra Comune, Regione e autorità competenti, con l’obiettivo di sbloccare le retribuzioni arretrate e di individuare una soluzione definitiva alla crisi dell’ente. La conferenza stampa si è chiusa con un appello condiviso a non lasciare soli i lavoratori dell’ODA e a definire tempi certi per il saldo delle spettanze dovute, ribadendo che ogni dipendente ha diritto a ricevere quanto gli spetta e a poter lavorare in condizioni di stabilità e dignità.

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