Giancarlo Leone: “Catania e l’Urbanistica che non c’è…”

case, tetti, Catania

Riceviamo dall’architetto Giancarlo Leone, catanese che da anni esercita a Milano, le seguenti considerazioni sul PRG ed in generale sull’Urbanistica a Catania, che sottoponiamo alla riflessione dei catanesi.

… In un puzzle l’elemento non preesiste all’insieme, non è più immediato nè più antico, non sono gli elementi a determinare l’insieme, ma l’insieme a determinare gli elementi: la conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell’insieme e della sua struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole parti che lo compongono: la qual cosa significa che si può guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo passo avanti: conta solo la possibilità di collegare quel pezzo ad altri pezzi. Solo i pezzi ricomposti assumeranno un carattere leggibile, acquisteranno un senso: isolato il pezzo di un puzzle non significa niente; è semplicemente domanda impossibile, sfida opaca…

Georges Perec “La vita istruzioni per l’uso”.

“La rigenerazione urbana non si fa con le varianti dei Centri Storici. La rigenerazione di una Città deve partire da dove la Città non c’è. Ancora.

Quindi si dovrebbe partire dalle periferie e dal loro territorio circostante, l’hinterland. Rigenerare vuol dire dare una nuova aria alla Città. Vuol dire restituire il Territorio alla Città e la Città ai Cittadini. Ed il Centro Storico ne è una conseguenza di questo processo. Non ne è la genesi.

Pensare di “riportare in Centro chi negli anni ’80 e ’90 si è spostato nell’hinterland” è una scelta scellerata, se non si parte da quell’hinterland in cui quelle stesse persone vivono oggi .

Restituire il Territorio alla Città vuol dire aprire spazi volumetrici di vuoto urbano; dando a “vuoto urbano” il miglior significato possibile. E se è vero che c’è la possibilità di riqualificare il Centro Storico, bisogna farlo con i “vuoti” e non con i “pieni”. C’è troppo “cemento” nelle parole dell’Assessore all’urbanistica Salvo Di Salvo; cemento mascherato nel recupero della volumetria e/o delle demolizioni e ricostruzioni. Costruiamo “vuoti” urbani contestualmente al recupero del già costruito.

Restituiamo la Città ai Cittadini. Restituiamo la Città al Mare, al Verde e all’Etna. Impariamo a leggere in maniera contemporanea la Via Etnea, dove lungo il suo percorso c’è il Mare, il Verde e l’Etna.

Facciamola respirare Catania. Il futuro di questa Città non è riportare l’hinterland al Centro, ma il Centro nell’hinterland, con i suoi servizi, i trasporti, attraverso corridoio verdi, tracce d’acqua e boschi di arance e limoni.

Il futuro non è mai nel passato. E’ il passato che è nel futuro.

Restituite la Città ai Cittadini ed il Territorio alla Città. Non con le singole varianti di un PRG del 1968 (o forse 1964) si cambia una Città; ma con una visione globale dell’intero Territorio, di cui, poi, dopo, faranno parte le varianti sull’esistente. Più si sa guardare lontano (nel Tempo e nel Territorio) più si sanno affrontare i dettagli, vicini. Guardate lontano, il futuro non è vostro. Abbiatene rispetto”.

Architetto Giancarlo Leone