Manca l’elettricità, praticante avvocato disabile bloccato in tribunale a Catania

Francesco Catara, giurista che sta completando la formazione professionale forense, è rimasto bloccato al secondo piano della sede di via Crispi. Dopo alcune ore è riuscito a utilizzare un'uscita secondaria solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine

Pretura di Catania
Pretura di Catania

Una giornata lavorativa come un’altra. Un’udienza in tribunale, al secondo piano della sede di via Crispi. Salta la corrente, quindi gli ascensori si fermano. E un giovane praticante avvocato, diversamente abile, resta bloccato per oltre tre ore senza poter uscire dall’edificio. È quanto successo stamattina a Francesco Catara, giurista catanese che sta completando la formazione professionale forense, il quale è riuscito a utilizzare un’uscita secondaria solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine.

Stamattina, come tutte le mattine, sono andato in tribunale alle 9 – racconta – Sono salito al secondo piano in ascensore. Durante l’udienza, dopo un po’, si è staccata la luce“. Un guasto banale, forse. “Pensavo che si sarebbe risolto tutto in breve tempo“. Ma una volta terminata la sessione, l’amara sorpresa: “L’ascensore era ancora bloccato“. Con due piani di scale da affrontare e nessuna soluzione d’emergenza pensata in casi del genere, passano le ore senza che nessuno sappia come permettere a Francesco Catara di poter andare via.

Solo intorno alle 13.30 il praticante avvocato può uscire dalla sede dell’ex pretura. “I pompieri non potevano intervenire, avevano altre emergenze. Sono andato via grazie ai carabinieri – spiega – mi hanno portato all’uscita secondaria di peso“. Intanto il giovane professionista posta una foto con il racconto della sua disavventura e sono in molti a sottolineare come una vicenda del genere non possa accadere nel 2017, in un edificio pubblico dove si amministra la giustizia. “È veramente una vergogna – scrive sul social – Non ci sono gruppi di continuità, e soprattutto non ci sono uscite di sicurezza per disabili“. In effetti l’edificio di via Crispi non è nuovo a polemiche sull’inadeguatezza strutturale. “Le aule sono piccole – precisa Catara – In qualcuna entro a stento con la sedia a rotelle“.

Sinceramente sono indignato – ammette Catara – Spesso incontro problemi, non solo in tribunale; nella mia vita quotidiana ho a che fare con situazioni a dir poco spiacevoli“. Quanto accaduto oggi, però, fa riflettere il giovane praticante: “Stavolta è capitato a me, ma potrebbe succedere a chiunque“.